18 dicembre 2007

Dall'altra parte




Non capiva. La mattina si ritrovava davanti allo specchio, si guardava con cura, si rugentava il viso.
Quando si spostava per fare colazione subiva sempre uno strappo temporale: si ritrovava davanti allo specchio per lavarsi i denti, ricordandosi di averla fatta, la colazione, ma senza averne piena coscienza. E lo stesso gli capitava anche con il lavoro, con le giornate oziose... Ne viveva coscientemente solo il ricordo, solamente davanti allo specchio.
La situazione iniziava a portargli un senso di inquietudine.
Non capiva.
Il tempo strisciava avanti sordo, imperterrito, lasciando che si aggrovigliasse in crescendo nelle sue paure. Nelle sue domande.
Nella
sua domanda: perché?
Ogni momento, ogni azione, ogni sensazione. Solo un ricordo. La sensibilità dei sensi veniva stuzzicata ed attivata solo davanti a quel dannatissimo specchio.
Invecchiò. Dall'altra parte morì. Nei lati oscuri dello specchio non se ne accorse, continuò a chiedersi come mai non si vedesse più allo specchio, come mai non riuscisse più nemmeno ad avvicinarsi a quel vetro riflettente.
La sua domanda (perché?) uscì di scena lasciando spazio a questo nuovo enigma, che lo accompagnerà per l'interminabile strisciare sordo ed imperterrito del tempo. Ma con una bella sensazione.
Si sentiva libero.
E vivo.
Inspiegabilmente vivo.

14 dicembre 2007

Post Scriptum






Portare avanti un blog è un'impresa. Nel senso che parti da un certo punto e ti ritrovi da tutt'altra parte. Quando iniziai c'erano entusiasmo, voglia, magia, curiosità, libertà, menefreghismo commentistico, inesperienza q.b. per godere a pieno di ogni post scritto, di ogni parola pensata... ripensata... ritrovata.... cancellata....
Insomma, era positivo, era costruttivo, era divertente!
Se il tempo c'era, si scriveva.
Se il tempo mancava, si ristagnava, ma sempre lasciando quell'alone particolare che faceva capire che, nonostante l'ultimo post impolverato e datato stesse lì ad impadronirsi della prima schermata, sarebbe stato prima o dopo rimpiazzato con una nuova valanga di idee.

Era un Blog realmente alternativo, questo. Anzi, realmente eclettico.
Come me.
Ora mi ossessiona.
Mi ossessiona il non trovare il tempo di scriverci su.
Mi ossessiona il non trovare idee degne di...
Mi ossessiona la voglia di lasciare perdere.
Mi ossessiona il fatto che in fondo non ne valga la pena, di chiudere bottega, intendo. Se mai ritrovassi il mio personale filodiarianna potrei goderne nuovamente e trovarmi tutto pronto.

Ecco. Questo post potrebbe anche essere un buon inizio.
O anche no.

Lo dirà il Tempo. Quel bastardo vecchio che non cessa mai di assillare le nostre vite.

Per il resto tutto bene, grazie. La casa procede bene, la musica meglio che mai (progetti importanti all'orizzonte non così indefinito ed accecante), l'amore è perfetto con una donna perfetta dai difetti oscurati dalla miriade di pregi (ciao fatina!)...

Come dite? Avete fatto un etto e due? Si, va bene, lasciate pure!

03 dicembre 2007

Regno (Atto Finale)



Giochi truccati.

Schermate intere di minuziose autopsie dei miei sogni
svelano orgiastici incontri
di anime conviventi.

Ricordi mi accolgono fra loro muffe
odori vecchi
annullamento.

Io
ricordo fra loro
su carte
gialle di tempo che saprà farmi subire a chi sfoglierà le sue memorie.

Il regno crolla
di pietra in pietra sibila
precipitando
a costruire sepolcri per chi raggiunge me
sopra terre di ricordi.

Sepolcri che mai vagheranno elemosinando
lacrime
accuse
stupore
parole
pensieri.

Eterno

30 novembre 2007

Regno (Atto Seguente)




Spasmodiche danze
fra forzati abbracci.

Sete e Fame non vengono assecondati
dalle afone, per chi al di fuori mi vive,
mie sterili grida.

Tracci percorsi sempre meno probabili
troppo impervi e prevedibili
facili vittime di insuccessi.

E' il mio regno e lo conosco bene.

Sogni di respirare con ritmi liberi ed incontrollati
subiti dal ritmo di un cuore sereno.

Sogni speranze negate.

Proibite.




29 novembre 2007

Regno (atto primo)



Nel mio regno tutto mi è concesso! Puoi provare a salvare la tua anima con profonde ed intime preghiere, ma il corpo resta in mio potere. Con la mia volontà sporca di atroci visioni, nell'anarchia della pietà, renderò la tua litania un'impresa quanto mai immersa nell'impossibilità; sarà, la tua mente, occupata ad insegnare a diverse suppliche la strada da menare dai pensieri alle fauci.
Nel mio regno tutto ti è concesso.
Tranne la Speranza.


28 novembre 2007

D'Inverno il mare...




Danzano
di sabbia
leggeri vortici
d'Inverno
al cospetto.

Salutano
in vortici di leggera sabbia
infinite distese
sfumature
di blu.

Inchinano
i loro giochi
come dell'inizio
improvviso schubertiano.
Delicati sbuffi di aridità
bagnati
immobili
attendono sole
e
danze.

Danzando.




27 novembre 2007

Il bello...



...il bello di vivere in città è che, quando cammini di fretta, magari con delle borse pesanti, in salita, che hai quella bella respirazione profonda, per via dello sforzo, tiri delle gran belle bocconate di veleno.

E' un aspetto positivo della città al quale non potrei rinunciare per nulla al mondo!
Soprattutto se, ad avvelenarti, sia un oggettino così tanto grazioooosoooooo!!!!

16 novembre 2007

Gioco di specchi...



Victor. E' il mio nome.
Vengo da un paese lontano
con
di sentimenti
pieni
bagagli.
Il sapore delle tue labbra già è preludiato
da che la luce ne faccia vedere in carmìni bagliori.
D'anima
due specchi chiari
ornati da pagliuzze e spruzzi di ricchezza
esteriore e celata dal viso
tua meraviglia.
Una sola parola
da te vibri l'aria che giunga ai timpani del tuo devoto:
il tuo nome.

Elisa è il mio nome.
Mi chiamo Elisa.
Come mio nonno.



14 novembre 2007

Nonna Pina


Ormai non ci sei più da quanto? Era il 13 gennaio 1993, perciò sono quasi quindici anni.
Tanto.
Quanto basta per dimenticare i particolari, per avere nella memoria contorni sfumati.
Eppure, in questi giorni, vedo distintamente le tue mani, sento perfettamente il suono della tua voce. Mi ricordo i tuoi movimenti, i tuoi capelli, i tuoi occhiali puliti a suon di ditate. Peggio dei miei! Certo, almeno i tuoi non erano rigati.
Ho un vivo ricordo di te viva. Non un solo fotogramma della tua malattia, degli ultimi periodi, ma di te viva.

Se chiudo gli occhi ti vedo spuntare nella nostra vecchia cucina (per me tre cucine fa'...) per fare colazione. O ti osservo mentre guardi OK! IL PREZZO E' GIUSTO!
Mi ritrovo bambino, quando mi accompagnavi alla Villa Scassi, quell'enorme parco tutto da esplorare.
Ti osservo di spalle mentre te ne ritorni a casa e io, triste come solo in quei momenti, che ti guardo dalla finestra in attesa di salutarti con la mano poco prima di quell'antipatico angolo che ti nascondeva alla mia vista.
Se chiudo gli occhi e mi lascio andare ai ricordi sento ancora le tue carezze.
Le sento.
Verrebbe da pensare "ti ho mai detto ti voglio bene?". Non ricordo, ma sono crucci per la coscienza, tu lo sapevi...lo sai benissimo. E anche io.
Accarezzami ancora un po'...

09 novembre 2007

Breve appunto e piccolo Amarcord...



Nell'ultimo post potrei essere parso bacchettone, conservatore e quant'altro. Ci tengo a precisare una cosa: il mio percorso esistenziale è passato attraverso qualsiasi esperienza (eccezion fatta per cose estreme, tipo droghe pesanti o un'orgia satanica, anche se la seconda potrebbe essere un'esperienza divertente e amichevole...), sono cresciuto libero di fare le mie scelte, di intraprendere la strada che mi ha portato fin qui e che spero continui a portarmi lontano per svariati secoli (...). Ma alla base di tutto c'è una cosa fondamentale, ovvero l'avere ricevuto in eredità degli ideali, delle regole di convivenza, degli insegnamenti tali da regalarmi la capacità di apprezzare le cose che accadono o che faccio accadere con i miei sforzi e, soprattutto, la possibilità di scegliere con la mia testa, di pensare liberamente, di andare anche contro alcune regole ma solo ben conscio di farlo e anche del perché, magari sbagliando ma nella consapevolezza di stare agendo in qualche modo. Di non ristagnare in un fotogramma di Metropolis.

Con i fatti che ho denunciato nel post precedente, si impongono dei cliché e non è più la libertà di agire o di fare ciò che si vuole gustandosi questa piccola vittoria, ma per noia, per confusione, per mancanza di idee. E il libero arbitrio va a farsi benedire. Di molto, direi.

Ora passiamo all'Amarcord: il tenero Giacomo....

...vi rimanda
qui!

08 novembre 2007

Diventerò una staaaar!!! Una celebritàààààà!!!! (...ma vai a lavorare!)



Tale Vanessa Hudgens, star di "High school musical", ha fatto foto osé ed ha rischiato di essere licenziata, ma si sono accontentati di dirle "non farlo più" e le hanno fatto firmare il contratto per il terzo (terzo? Una sola badilata di guano non era sufficiente?...) film della serie.
Se sbagli devi pagare, come qualsiasi poveraccio. Un capriccio da star è sempre antipatico ed anti democratico, a mio avviso, anche quando la persona in questione è un vero genio e la sua presenza o assenza nella messa in scena di una determinata opera (o semplice lavoretto) pesa molto sulle sorti della stessa.
Una starletta di serie B, di quelle che si dimenticheranno presto, è ancor più fastidioso che venga trattata da vip (very important person! Mi dite perché si abusi tanto di questa parolina di tre lettere?). Una di quelle starlette destinate ad un pubblico giovanile, una fascia che avrebbe bisogno di sapere che ogni decisione presa provoca degli effetti sia positivi che negativi e si deve pagarne le conseguenze, qualunque sia il tuo nome.
Lo so, ci sono cose ben peggiori, colpevoli di reati che girano liberamente per le strade e muoiono di vecchiaia (come il boia di Albenga Luciano Luberti) o addirittura ci governano (mica vorrete i nomi?...)
Ma gli adulti di domani non sanno chi sia Luberti, a mala pena conoscono Hitler e molto probabilmente non si interessano granché di politica.
Perciò, mia cara Walt Disney, proprio tu che ti sei sempre rivolta ad un pubblico giovane, insegna che non è con le chiappe di fuori ed un lecca lecca succhiato con fare ammiccante che si fa strada. Anzi, la si perde.
Ma sono parole al vento. Intanto io sono qui a perdere tempo dietro un blog mentre Britney Spears (sedicente cantante che non manca mai di appoggiarsi a fastidiosi versi da rospo ad ogni attacco di frase musicale, non sapendo fare tecnicamente altro) si guadagna i suoi SETTECENTOVENTIMILADOLLARI al MESE!!!
Mi sa che chi sbaglia tutto è il qui presente Maestro Utopia Utopello.
Saluto, che ho da fare...

06 novembre 2007

Usanze & Costumanze


In Cina prendono un cane da una gabbietta, gli fanno sbattere la testa per terra un paio di volte per rintontirlo un po' e, ancora perfettamente vivo, lo appendono a testa in giù e lo scuoiano vivo.
Una volta finita la tortura, non si curano di tagliargli la gola ma, sempre ancora vivo, lo buttano in una cassa perfettamente scuoiato e lo lasciano agonizzante.
Se non li appendono per le zampe, lo fanno con la bestia per terra e, ad ogni accennata ribellione, gli salgono un po' sulla gola o sulla testa, come se fosse un semplice scalino, saltellano un po' e, sempre con il cane perfettamente vivo anche se agonizzante, continuano l'allegra scuoiata.
Uccidere un animale per la pelliccia sono convinto che sia un reato, oggi che possiamo permetterci materiali ottimi che sono in grado di soddisfare benissimo il bisogno di riscaldarsi nonché quello di essere "alla moda".
Torturarlo da vivo per avere la pelliccia è ancora più condannabile e terrificante!
Credo che quelle stesse persone, per soldi, lo farebbero anche a un bambino o alla propria madre.
Sono profondamente indignato.
Non credo molto in catene e raccolte firme ma in questo caso penso che tentare non costi nulla.
Vi lascio di seguito il testo di una e-mail da mandare a tutti i vostri contatti per una raccolta firme (fate un copia e incolla del testo).
C'è anche il link per il video.
E' atroce, non vi consiglio di vederlo, ma decidete voi.

Testo per la e-mail:

Lo scuoiamento è praticato in Cina sui cani vivi: sono considerati animali da pelliccia e scuoiati vivi.
(Questo il link:
http://www.petatv.com/tvpopup/Prefs.asp?video=fur_farm)
Così non si devono spendere soldi per pallottole o altri mezzi di soppressione.
La prassi è molto diffusa in Cina e poco nota in Occidente.
Aggiungete i vostri nomi in fondo alla lista, poi inviate il tutto ai vostri contatti.
Non usate la funzione 'inoltro', ma il 'taglia e incolla' per evitare le virgolette.
Giunti a 500 firme, inviare a PETA2@peta.org

30 ottobre 2007

CHIUSO PER MALATTIA




Anche i maestri si ammalano. La mia testa è una ciondolante palla di materia non ben precisata, la gola un campo di peperoni in piena maturazione e la mia fedele arma è un povero fazzoletto ormai irriconoscibile come tale.
E giovedì partiamo per Parigi.
Un post banale e al limite dell'inutilità adolescenzialfastidiosa, stile diario on-line per dire al mondo che:

  1. Sto poco bene.
  2. Fino a lunedì non scriverò deliri autoreggenti sul mio blog.
  3. Parigi mi darà spunti nuovi per ammassi di parole inoffensive ed indecorose che formeranno nuovi post, perciò non cantate vittoria, si tornerà.

Saluto.

29 ottobre 2007

I favori sono una brutta bestia!!!




Fare favori è una piaga biblica! Appena ci si sente in dovere di aiutare il prossimo senza aspettarsi nulla in cambio, non solo non si viene ringraziati, ma per di più sfruttati, trattati da servi, il beneficiario del nostro slancio di gratuita generosità si trasforma in un vulcano di pretese e tutto diventa insostenibile. Ingratitudine prima di tutto. Questo accade quando l'ignoranza (nel senso più stretto del termine) la fa da padrona nelle menti contorte di agnellini che si trasformano in lupi che ti devastano le giornate e tirano giù di botto la cerniera lampo della tua nuova ulcera!
Da oggi nuova regola: fare i favori SOLO quando vengono richiesti, e non sto parlando di buone azioni quotidiane fatte ad estranei , vedi cedere il posto a chi ne ha più diritto, aiutare chi è in difficoltà in modo estemporaneo, no, mi riferisco a conoscenti e "amici" (due virgolette non bastano...) ai quali viene spontaneo offrire il proprio aiuto senza aspettarsi nulla in cambio. Ma che NULLA sia!!! Non ulcere e marroni spaccati in tremila pezzi o sparlate alle spalle perché non si è stati capaci come solo Gandalf o Panoramix sarebbero stati in grado di essere!
Se qualcuno/a ha bisogno di un vostro favore, aspettate che sia lui/lei a chiedervelo, e non offritevi. Tutto sarà più facile, non pretenderanno più e, nel caso, si avranno comunque tutte le armi dalla parte del manico.
Vai ancora a far del bene...
Chiarisco il punto sull'ignoranza di chi ha bisogno di aiuto: nel caso ci si trovasse in una situazione tale (dover o voler dare una mano a qualcuno) fare subito presente che ci costa molta fatica, molto impegno o almeno cercare di dare un quadro specifico di tutti i passi necessari per portare a termine il lavoro compresi tutti i problemi inerenti ai quali si può andare incontro.
Forse così si potrebbe riuscire a soddisfare la nostra innata volontà di aiutare senza che l'aiutato pretenda mari e monti convinto che siano arachidi.
In caso contrario, se vi sarete messi al riparo con una buona premessa esplicativa, sarete liberi di mandare il personaggio in questione (come avrebbe detto il mitico blogger Shemale) a fare in culo!

A parte questo tutto bene, e voi?

26 ottobre 2007

Amore


Il Sole usciva tutte le mattine presto per fare il suo dovere, qualche volta bighellonava, altre volte si stancava, altre ancora vedeva cose nuove, entusiasmanti. Ma passava le giornate sempre allegramente, cantando, facendo il suo dovere per piacere e per sentirsi vivo. La sera, quando incontrava la sua amata Luna, aveva una sacco di cose da raccontare e ancora tanta energia da esaurire!
Luna raccontava timidamente di ciò che aveva sentito nella notte di là, durante il suo lavoro, di quello che aveva fatto, della luce che aveva donato.
A volte Luna diceva che la notte, di là, capitavano cose strane, a volte sbagliate, altre incomprensibili...
Sole rispondeva gaiamente che solo lei poteva sapere di cosa stesse parlando, che la notte ha poca luce per natura e che tutto va in modo diverso quando c'è luce o quando fa buio.
Luna era triste, non si sentiva apprezzata né capita.
Sole faceva sempre tutto con energia, con gioia, senza cedere mai alla stanchezza, la luce era necessaria, la stessa Luna ne aveva bisogno, pensava, e lui, anche se stanco, si faceva forza e si dava da fare.
Luna era diversa; per lei, così piccola, era difficile illuminare, così lo faceva quando e come poteva.
Sole le fece notare che spesso lei, la Luna, si illuminava solo a metà, o appena, per poi non illuminarsi per niente. Mentre lui, il Sole, tutti i giorni ne faceva di luce! Gli sembrava di dire una semplice cosa propria della loro natura, ma Luna ne soffrì a tal punto da chiudersi dietro una richiesta di aiuto diretta a Sole, il quale non capì.
Sole, sotto la coperta di tramonto, si sentiva sempre più agitato, non riusciva a prendere sonno... Così uscì da sotto il tramonto ed illuminò.

E ancora.

E ancora.

Luna non si vide più, era sovrastata dalla luce agitata e perenne di Sole che non riusciva più a vederla. Pensando che fosse andata via per sempre si spense improvvisamente.

Con troppa luce e senza luce Luna non poteva vedersi.

Sole continuò a pensare che fosse sparita per sempre e rimase spento.
Luna restò accanto a Sole senza parlare, lasciandolo nella convinzione di essere solo.

La magia era in lei, la vita di un intero pianeta era nelle sue mani.
Nella sua voce.

In una sua sola parola.





25 ottobre 2007

Tennis


A tennis la destra lavora mentre la sinistra, in panciolle, ciondola in balia dei sussulti corporei che permettono alla destra di svolgere bene il suo lavoro.

In altri casi sinistra e destra ciondolano entrambe in balia degli eventi, vittime della loro arrogante vanità.

23 ottobre 2007

Estenuante




Capì il suo potenziale quando ormai le porte erano già state tutte chiuse. Da lei. Una corsa estenuante verso una realizzazione trasformata in guerra autodistruttiva, fino alla sconfitta definitiva.
O la vittoria definitiva.
Punti di vista, lei contro lei.
Darsi all'inedia, alla disperazione, al senso dell'inutilità per difendersi da un'eventuale successo che porterebbe scompigli troppo grandi ed ingestibili.

Troppo.

Quando nulla era più possibile, allora capì, fu costretta a capire che vivere è un mestiere normale, che poteva fare di più o di meno a suo piacimento, che era in gamba. Ora fin troppo. Tanto da non esserlo più in senso lato.
Portare quella cassa fu un impegno estenuante.
Dimenticata dopo qualche passata di Voltaren.

"Potenziale sprecato"
ora e per sempre ripete.

22 ottobre 2007

Certezze


Persino di fronte alla morte, il povero re Luigi non perse l'appetito. Durante il processo si lasciò irrimediabilmente distrarre da un piatto di panini imbottiti. In lacrime, incapace di concentrarsi sulle domande che gli venivano rivolte, alla fine esplose e chiese: "Per favore, posso averne uno?".
Prima di venire decapitato riuscì ad ingurgitare sedici costolette di maiale.
I miei occhi guardano sospettosi a destra... a sinistra....
La metempsicosi esiste.


Ringrazio tutti i commentatori del post precedente. Credo che faccia bene un po' di partecipazione, ora tornerò ai miei post semi quotidiani che stanno seduti all'ombra, in angoli nascosti e silenziosi.

Ai posteri l'arduo commento...


15 ottobre 2007

Due curiosità. Se siete di fretta tornate con comodo.


Mi chiedo se sia più insalubre respirare i germi tossiti dalle persone sugli autobus affollati o lo smog che riempie i polmoni quando scendi dal suddetto bus.
Passiamo ad un argomento più serio: osservavo una ragazza vestita in modo "vampiresco", occhialoni scuri, capello con frangia storta che ora va tanto (ma che, ai miei tempi, avrebbe causato una denuncia per atti vandalici contro la parrucchiera colpevole di tanta incapacità geometrica), felpa nera con cappuccio tirato sulla testa, giacca di pelle nera ed immancabile piercing.
Mi sono chiesto, allora, se sia il carattere ad indirizzare la scelta di un look, oppure un abbigliamento particolare aiuta a sentirsi quello che magari neanche si è ma si vorrebbe essere o, ancora, vuole ingannare facendo pensare al prossimo (pensatore o meno) quello che il look suggerisce ma che, in realtà, non c'entra nulla con l'animo di chi vi si nasconde dietro.
Io cambio spesso, se ho caldo giro con il minimo indispensabile per non incorrere in problemi legali (canotta, braghìni e sandali), d'inverno vesto con quello che mi piace, ma lontano da qualsivoglia ricerca volontaria che si rifaccia ad un archetipo, a volte cerco un po' più di eleganza, a volte un po' più di comodità, ma raramente le scelte sono direttamente legate alle situazioni.
Non parliamo della barba, a volte c'è, a volte no e, quando c'è, è sempre diversa.
Anche questo continuo cambiare, però, potrebbe essere inconsciamente un modo per cercare di rafforzare o sottolineare quello che sono, che vorrei essere, che vorrei far credere per quanto, consciamente, sia convinto che le mie scelte siano quasi sempre abbastanza libere, casuali, istintive.
Abbiamo poi gli anticonformisti per eccellenza, i frequentatori di centri sociali e del mondo in generale (solo per loro convinzione, in quanto, secondo me, purtroppo sempre più spesso, si stiano disgraziatamente auto ghettizzando!), quelli contrari alle divise, all'etichetta, alle regole:
GLI ALTERNATIVI!!!
  • Il loro abbigliamento li fa distinguere da migliaia di chilometri il che, a casa mia, è proprio di una divisa.
  • Sono spesso accompagnati da un aria sorridente, accondiscendente, curiosa, un pizzico rintontita, da canne, diciamocela tutta, con quei modi orientalindianeggianti che, secondo me, snaturano parecchio la vera essenza spirituale dell'individuo INSCINDIBILE dalle proprie origini, fatte anche di cultura più o meno atavica.
  • Hanno il comunismo (ormai, ahimè, morto e sepolto), sempre in bocca o sulle spilline o nelle frasi scritte sulle sacche. O, peggio ancora, parlano di anarchia, non morta, non sepolta, ma sempre molto pericolosa quando non viene maneggiata con cura! Anche questo crea una profonda amalgama di neuroni interscambiabili, sempre a mio avviso.

Ci tengo a sottolineare che ideologicamente sono molto più vicino a loro che non a chi vorrebbe un mondo tutto di bianchi lavoratori e negri a casa loro, sia ben chiaro, ma ogni epoca necessita di movimenti il meno possibile ripetuti ciclicamente, come accade da che esista l'uomo, altrimenti si resta semplici nostalgici confusi ed a rischio di essere arruolati, inconsciamente, in un esercito di schiavi liberi, quelli che pensano come, chi comanda, ha bisogno che si pensi.

Questi ultimi personaggi (gli alternativi) hanno guardato male per una sera intera un mio amico solo perché, recatosi ad un concerto in un centro sociale genovese, era vestito con le sue immancabili camicia e cravatta.

E questo fa pensare.

Ma allora, questo dannato look, come si rapporta realmente con l'animo delle persone?

A chiunque passasse di qua, per caso, per abitudine o per noia, chiedo gentilmente di lasciare fra i commenti la sua opinione, anche a chi passa sempre e, solitamente, non commenta mai. Sono curioso di sapere da che parte tiri la corrente.

Siate spontaneamente agguerriti, pacifici, concisi, prolissi, purché sinceri.

Fino a lunedì 22 ottobre questo blog vivrà solo nei commenti di questo post.

12 ottobre 2007

Capita.

Capita di fare qualcosa anche se non se ne ha voglia. Capita di scrivere un post nuovo anche se non si vuole parlare di niente. Capita anche, fra una ditata e l'altra su vari tasti, di pensare a qualcosa di importante ed allora il post prende improvvisamente un'altra piega.

Artemisia80 ha parlato sul suo blog di un fenomeno orribile, ovvero il trionfo di blog dove ragazzine anoressiche vengono portate in trionfo da sconosciute coetanee perché sono riuscite a non mangiare nulla per una settimana. Si diceva che il pericolo peggiore è una sorta di emulazione che possa prendere piede nelle deboli menti di chi si fa ispirare da tutto ciò che vede e tutto ciò che legge. I complimenti fatti a chi si sta suicidando sono una delle punte massime dell'idiozia umana. Certo, ragazzine, giovani menti ancora incapaci di accompagnare serenamente per il mondo i corpi che le ospitano, ma pur sempre un forte e stridulo campanello d'allarme.
Io vedo le mie allieve quasi tutti i giorni, rivivo nelle loro espressioni, nei pochi momenti di solitudine che le dinamiche della scuola gli permettono, i disagi, le speranze, le paure, i sogni, i primi amori con tutto ciò che ne consegue di tanti anni fa', quando anche io mi nascondevo dietro quelle stesse espressioni, quegli stessi sguardi.
Sono quasi tutte ragazze forti e questo mi fa stare bene. Nonostante tutto cerco di regalare loro, in modo velato, la curiosità, la voglia di superare piccoli ostacoli, la capacità di sognare mantenendo i piedi nelle scarpe giuste, sperando di regalare loro non solo la chiave per poter comprendere, convivere, condividere l'arte e magari anche per viverne, ma anche la capacità di saper vivere bene la propria vita, senza sprecare nessuna occasione per gustarsi ogni esperienza, positiva o anche (e soprattutto) negativa.
Mi rendo però conto di quanto sia naturalmente facile e facilmente naturale, per loro, seguire il gruppo, seguire la "moda" mentale, spesso lasciandosi prendere la mano in battaglie inutili e sciocche solo perché non si sono fermate un attimo ad analizzare la situazione con il proprio cervello.
Ci siamo passati tutti, ma i tempi sono diversi, gli usi e costumi sono più subdolamente pericolosi e ci si può ritrovare, come nel caso del post di Artemisia80, a vantare le proprie prodezze da anoressica su di un blog e ad essere incitati, idolatrati, addirittura emulati.
Questo non è un post per i giovani, ma per chi ha qualche annetto e tanta esperienza in più. Non pretendiamo di aiutare imponendo regole, considerandoli semplicemente giovani ed inesperti, ma fermiamoci, prima di agire, a pensare approfonditamente a come eravamo noi a quell'età, a cosa non volevamo sentirci dire, a cosa ci sarebbe piaciuto e servito sentirci consigliare e, soprattutto, facciamoli PARTECIPARE! I giovani hanno bisogno, come chiunque, di partecipare alla vita, al mondo, senza essere ghettizzati o, ancor peggio, finire con l'autoghettizzarsi. Se non ci diamo da fare, non spaventiamoci, poi, se queste creature ci ricordano tanto degli zombi, come già ho scritto qui.


Buon fine settimana.

11 ottobre 2007

Telemarket






Il bisogno è inesistente. Non ci sono motivi per i quali dovrei fare questa chiamata ed impegnarmi per qualcosa di permanente, di irrimediabile. La cornetta del telefono per un certo periodo ha provato a saldarsi con la mia mano. Ora inizia a scivolare, vittima del sudore e della forza di gravità. Lo sguardo è perso. Tanto da avere quasi delle allucinazioni. Il tempo trascorso in quella posizione è ormai archiviato fra le pagine della Treccani.
Ho fame.
Quasi inebetita la mano libera si avvicina al disco e compone il numero.
Aspetto di sentire una voce cordiale, ammaliante, ipnotizzante, di quelle voci alle quali è impossibile dire di no. Una voce giusta per quella telefonata, che mi levasse ogni dubbio, ogni paura, ogni ripensamento.
In fondo io lo voglio.
E' talmente incantevole, così, lì, figurarsi dal vivo, contro la mia parete, sopra il divano.
Volevo.
Voglio.
Ormai è fatta...
Una voce suadente.
Orgasmica.
Vecchia.
No.
Il numero selezionato è inesistente...
Ritentare.
Ancora.
Con più attenzione.
Niente...
Ho fame e il mio sogno, nonostante la dedizione e la forza di volontà, svanisce nel nulla...
E la parete rimane orfana, anonima, bianca.


Vuota.


10 ottobre 2007

Dimestichezza



Antonello ha sempre roba stesa alla finestra. Lenzuola blu, tovaglie blu, magliette blu. A volte il blu lascia il posto all'arancione che spicca energicamente da lenzuola, tovaglie, magliette.
La sua televisione non è quasi mai spenta e, la sera, con il silenzio del vicolo, riesco a seguire i programmi che vede grazie alla modesta distanza fra i palazzi e all'audio inopportuno che è solito tenere. Mi metto comodo sul balcone, mi accendo la pipa e guardo la TV con Antonello.
Ma lo so solo io.
Ho provato a scoprire se con il mio telecomando si riuscissero a cambiare i canali, ma ha un raggio d'azione misero, già fatica con il mio televisore.
Peccato. Poteva essere un gioco simpatico.
Per me.
Antonello è esageratamente peloso e gira spesso in mutande, il che non è un grande spettacolo; peggio per me che guardo verso le sue finestre.
L'altro giorno aveva una donna in casa. Ho impiegato diversi minuti per capire che non fosse un uomo. Di certo Antonello non è persona adatta ad una top model, non perché sia troppo brutto per avere accanto una donna degna di questo nome, ma perché lui non bada alle apparenze, Antonello cerca nel profondo della cesta dell'anima e trova sempre qualcosa. Se quello che trova gli piace si tiene tutto: la cesta e il suo contenuto.
Antonello abita lì da prima che io abitassi qui e si vede, dagli atteggiamenti, dalle pareti del suo appartamento, dalle persiane sgretolate e prive della parte inferiore. Eppure Antonello è una persona molto giovane.
Il suo vicino di casa è molto vecchio.
Ho scoperto che è James Dean, ma non posso andare a dirlo in giro. Chissà se Antonello ne sa qualcosa, magari qualche volta lo va a trovare e lui, James Dean, gli confida delle cose, gli fa vedere vecchie foto. Oppure si limita a prestargli una cipolla o del sale.
Antonello.
Non sono tanto sicuro che sia il suo vero nome.

08 ottobre 2007

Rantolando



Riuscì a raggiungere quella porta in tempo perfetto, ma qualcuno stava ostruendo il passaggio. Quell'individuo non ben identificato lo trasse in inganno, facendogli perdere l'attimo.
Tutti uscirono da quella porta, il fragore cessò ed il tempo fu perso. Non una possibilità di recupero.
La follia messa in pentola dall'ira cominciò a ribollire ed a riversarsi fuori dalla sua pentola cranica, l'ossigeno lo inondò di forza che non poteva essere scaricata in nessun modo ma che, in qualche modo, dopo, sfiatò energicamente da più di una valvola di sfogo, lasciando inebetiti i volti che coprivano sentimenti vari, tutti riconducibili alla fonte della paura e dello sbigottimento. Gli mancò solo di zoppicare e di ritrovarsi un'ascia fra le mani e non sarebbe stato tanto diverso da Jack. Gli toccò pure una scena negli inquietanti bagni, ma senza Delbert Grady a confonderlo e ad entrare fra le ferite della sua identità.
Tornò fra le sue bianche pareti, sotto l'alto soffitto; adorava il silenzio di casa sua.
La banda iniziò a suonare, salendo per il vicoletto sotto le sue finestre. E il prete berciò un padre nostro.

Un malinconico e sinistro sorriso gli infastidì le labbra.

04 ottobre 2007

...intimità



Ad ogni viandante che casualmante s'imbatte nelle mie parole,
ad ogni amico che ritorna,
ad ogni nemico



Nella pietosa convinzione che la ragione sia nostra,

ci affanniamo ad imprecare

contro i pensieri e le azioni

che non condividiamo e ad imporci con sempre più impeto sulle idee degli altri.

In un silenzio arredato di riflessioni aperte alla comprensione ed all'accettazione delle diversità

m'immergo speranzoso d'insegnarmi

a vivere meglio.





(Post scriptum dissacrante: fino a domenica sarò impegnato per il mio concerto di sabato al teatro di Trento. Graditi gli in bocca al lupo. A lunedì)

03 ottobre 2007

Tentò la fuga in tram verso le sei del mattino dalla bottiglia di orzata dove galleggia Milano. Non fu difficile seguirlo, il poeta della Baggina, la sua anima accesa mandava luce di lampadina. Gli incendiarono il letto sulla strada di Trento, riuscì a salvarsi dalla sua barba un pettirosso da combattimento. I Polacchi non morirono subito e inginocchiati agli ultimi semafori rifacevano il trucco alle troie di regime lanciate verso il mare. I trafficanti di saponette mettevano pancia verso est; chi si convertiva nel novanta, ne era dispensato nel novantuno.
La scimmia del quarto Reich ballava la polka sopra il muro e, mentre si arrampicava, le abbiamo visto tutto il culo.
La piramide di Cheope volle essere ricostruita in quel giorno di festa, masso per masso, schiavo per schiavo, comunista per comunista.
La domenica delle salme non si udirono fucilate, il gas esilarante presidiava le strade; la domenica delle salme si portò via tutti i pensieri e le regine del ''tua culpa'' affollarono i parrucchieri.
Nell'assolata galera patria il secondo secondino disse a ''Baffi di Sego'' che era il primo -si può fare domani sul far del mattino- e furono inviati messi, fanti, cavalli, cani ed un somaro ad annunciare l'amputazione della gamba di Renato Curcio, il carbonaro.
Il ministro dei temporali, in un tripudio di tromboni, auspicava democrazia con la tovaglia sulle mani (e le mani sui coglioni)
–voglio vivere in una città dove all'ora dell'aperitivo non ci siano spargimenti di sangue o di detersivo–
A tarda sera, io e il mio illustre cugino De Andrade, eravamo gli ultimi cittadini liberi di questa famosa città civile, perché avevamo un cannone nel cortile.
La domenica delle salme nessuno si fece male, tutti a seguire il feretro del defunto ideale; la domenica delle salme si sentiva cantare -quant'è bella giovinezza non vogliamo più invecchiare-
Gli ultimi viandanti si ritirarono nelle catacombe, accesero la televisione e ci guardarono cantare per una mezz'oretta poi ci mandarono a cagare.
Voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio, coi pianoforti a tracolla, travestiti da Pinocchio, voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti, per l'Amazzonia e per la pecunia, nei palastilisti e dai padri Maristi; voi avete voci potenti, lingue allenate a battere il tamburo; voi avevate voci potenti adatte per il vaffanculo!
La domenica delle salme gli addetti alla nostalgia accompagnarono, tra i flauti, il cadavere di Utopia; la domenica delle salme fu una domenica come tante il giorno dopo c'erano i segni di una pace terrificante.
Mentre il cuore d'Italia, da Palermo ad Aosta, si gonfiava in un coro
di vibrante protesta...







02 ottobre 2007

01 ottobre 2007

Indignato!


Dal sito di un'emittente locale genovese (Primocanale):

Un esercito ha preso d’assalto piazza De Ferrari a Genova. Settantacinque soldati di terracotta hanno circondato la fontana prima di imbarcarsi su un container. Queste sono opere di un giovane artista- performer asiatico protagonista della mostra di arte contemporanea dedicata alla cultura cinese che verrà inaugurata domattina alle 10. 30 a Villa Croce e rimarrà aperta fino al 21 ottobre.
Innanzitutto la profonda belinata* è che non è vero che l'esercito abbia preso d'assalto la piazza "prima d'imbarcarsi su un container", perché il sottoscritto MaestroBuitre li ha SCARICATI lui stesso con le sue braccia DAI container (si, perché erano ben due camion! E ogni statua 200 kg! Il muletto li portava giù dal container, ma fin sopra il muletto ce li ho spinti io a braccia!) per metterli tutto intorno alla fontana dove resteranno fino al 21 di ottobre!!
Complimenti vivissimi alla carta stampata che accenna quattro notizie pure alla cazzo di cane!
Perché me la prendo tanto?
Semplice, perché ho il dente avvelenato con le pattuglie di incapaci che avrebbero dovuto sorvegliare le statue di notte e che, invece, hanno permesso che il solito vandalo idiota ne decapitasse una portandosi via la testa!
Perché, le stesse pattuglie, hanno permesso che la notte seguente un altro idiota ne rovesciasse un'altra (questa volta lo hanno preso, il meschino decerebrato, ma non doveva proprio succedere!)
Perché il tg regionale non ha annunciato la notizia del secondo atto vandalico che reputo, per ovvi motivi, ancor peggiore del primo!
Perché un maestro compositore che non c'entra niente con gli scaricatori si è prestato per ben sette ore a farsi un mazzo da bisonte per aiutare un collega artista, il cinese Zhang Qikai, a realizzare la sua opera-installazione all'aperto e un povero citrullo ha impiegato un nano secondo a rovinare quest'opera!
Perché sapevo che sarebbe andata a finire così e questo, forse, è l'aspetto che più di tutti mi rattrista e mi fa arrabbiare!
Ma passiamo a un paio di righe d'informazione:
Le statue sono state oltreché riprodotte fedelmente (immaginate il lavoro! Sono 75 tutte una diversa dall'altra!) anche dipinte con ideogrammi cinesi presi da un testo orientale che parla di pace. Non scendo nei dettagli, ma considero il risultato molto suggestivo e pieno di significato!
Per chi si trovasse a Genova entro il 21 ottobre potrà vedere questa bella opera in piazza De Ferrari oltre all'esposizione singolare e piena di forza espressiva che si trova nel palazzo a Villa Croce, sempre a Genova (capolinea del 35 e 35/ zona ospedale Galliera).
Spero che non ci siano in giro solo dei poveri mentecatti ma anche persone dall'animo più nobile e dalla cultura più elevata tanto da sapere apprezzare questi meravigliosi lavori.
Resta il fatto che sia molto arrabbiato con i minchioni che si limitano a spaccare per noia.


Saluto, in attesa di un mondo che funzioni un po' meglio...
*cazzata


27 settembre 2007

Poeti


D'eternità mi spoglio
per vestirmi
di semplici momenti.

Non sapeva più cosa scrivere, il povero Eugenio. Una vita dedicata alle parole, una vita risolta con le parole.
Accompagnando fuori dalla mente, per un tuffo nel vento, ogni suo pensiero.
Ermeticamente, duramente, simbolicamente, argomenti di comune interesse proposti con poca immediatezza ma con profonda meditazione. Ma ora non sapeva proprio più che cosa altro scrivere.
Così dichiarò semplicemente le sue intenzioni, abbandonò la parte eterna ed immortale che la sua arte gli aveva ormai regalato, prese il cappotto ed uscì. Entrò in un bar, inspirò ogni più inafferrabile profumo.
E sorrise.

(Oggi siamo anche qui. Scendete, scendete fiduciosi...)


25 settembre 2007




Destino


Conosce
ma tace.
Attende
nel silenzio
avvolto
che delle entrate
siano giuste
le scene
nel silenzio attese.

Noncurante dell'esito.

Monologo taciuto.

Verso attese
uscita
silenziosa
avvolto
in conoscenza.

Tace.




24 settembre 2007

Se improvvisamente ti accorgi di vivere nella giungla, devi adattarti alle leggi che regnano in questo habitat e farti belva a tua volta. La peggiore.


Questa mattina sono uscito di casa con un ingombrante, pesante pacco da portare in studio.


In fondo alla mia via c'è una scuola e, come è ovvio, vi stazionano dinnanzi, stile pinguini sul pack, varie centinaia di studenti. Sono stato guardato in faccia da tutti quelli che intralciavano il mio percorso e NESSUNO di loro si è degnato di rendere il mio cammino più agevole spostandosi di mezzo centimetro per lasciarmi passare.
Al quinto, vano "permesso", ho deciso di abbassarmi al loro infimo livello di maleducazione e li ho caricati tutti tracciando una perfetta retta tra me e la mia meta. Sono degli zombi, ne ho travolti a bizzeffe e nessuno che si sia permesso, a questo punto anche con ragione, dato il mio comportamento, di lamentarsi per i colpi presi, non certo, vi assicuro, delicati.
Sono terrorizzato da queste nuove leve. Senza un briciolo di personalità, di amor proprio, di educazione, di odore umano.

Ragazzini, svegliatevi, per favore, che di questo passo venite su dei perfetti automi degni dei padroni che li comandano!

21 settembre 2007

Di Grillo e di altre sciocchezze...

L'Italia si divide in più di una posizione.
Chi lo considera un terrorista, chi un buffone, chi un grande personaggio.
Io credo che ci sia una cosa che non possa essere opinabile e che metta comunque tutti d'accordo:
Beppe Grillo fa informazione. E non contro-informazione, come tanti dicono, no. Fa proprio informazione!
La cosa che più dovrebbe far preoccupare chiunque è proprio questa, ovvero la necessità di dover ricorrere ad un personaggio dello spettacolo per sapere che cosa realmente accada in giro mentre i Signori Telegiornali ci rintronano con:

  • Servizi ciclici sul clima ed i disagi o disastri connessi, senza farci sapere che esistono soluzioni che ognuno di noi può mettere in pratica con facilità e magari risparmiandoci dei soldi, per risanare le ferite del pianeta e magari migliorare la situazione climatica.
  • Servizi su mamme che affogano figli e figli che accoltellano mamme, senza dirci che il tal politico che abbiamo votato sta truffando la nostra fiducia pulendosi le scarpe con le promesse che ci hanno fatto credere in lui.
  • Servizi sulle tette nuove della tal velina o del matrimonio del tal calciatore, cercando di farci dimenticare, con visioni di tette e sempliciotti diventati inspiegabilmente idoli di folle, che a partire dal nostro condominio per arrivare fino alla Casa Bianca, ci sono tante di quelle falle che siamo prossimi all'annegamento definitivo.

Beppe Grillo non è il massimo della coerenza per certe cose (distrusse un PC gridando che fosse un aggeggio demoniaco e pericoloso ed ora ha un Blog...), può essere considerato violento nel suo modo di esporre le proprie idee gridando, ho sentito anche dire che sia pericoloso perché qualche pazzo fanatico potrebbe prendere una pistola e..., ma non dimentichiamoci che i fanatici ci sono da sempre e prendono pistole per molto meno, penso che sia un pericolo decisamente più improbabile di donne e uomini di colore picchiati in nome di ideologie politiche di un partito o di proposte di legge fatte su misura e seduta stante per salvare dalla gogna il tal politico, senza pensare alle eventuali conseguenze...

Beppe Grillo sarà anche preoccupantemente sovrappeso, ma di sicuro dice come stanno le cose, parla sempre di consumo alternativo, cosa che pochi fanno (e, nel caso, all'interno di piccoli ghetti filosofici), forse perché la maggior parte delle guerre finirebbe e non sia mai! ché le guerre portano soldi e mantengono il divario abissale tra potenti e poveri a livello mondiale.
Chi ha tempo, voglia e possibilità di farlo ed è un curioso attivo, grazie alle sue informazioni, può approfondire le questioni che propone, facendosi una sua idea, chi non può, non ha tempo o voglia di farlo, viene comunque informato su certe cose.
Se ci limitiamo ai Signori Telegiornali, abbiamo poco da approfondire, sempre che non ci portino in casa la velina, per vedere se le sue tette finte siano fatte bene o no.
Perciò pensiamola pure liberamente (anche se, grazie alla televisione, è sempre più una magra illusione, ma questa è un'altra storia. O un altro post...) pensiamola liberamente, dicevo, sui comportamenti bislacchi del vecchio Grillo, ma non neghiamo l'evidenza:
ci tiene informati come pochi sanno fare!
Basti pensare che, come ha fatto notare la Guzzanti, il Monsignor Telegiornale Tiggì Uno, ha appena accennato al V-Day con un servizio di 29 secondi! Altrimenti, aggiungo io, sarebbe stato costretto a spiegarne il perché e ad approfondire alcune tematiche, trovandosi obbligatoriamente nella posizione di dover fare informazione. E sarebbe stata la fine di un regime di omertà.


Per i soliti pochi che forse commenteranno il post: sappiate che fino a lunedì mattina starò lontano dal mio blog, per eventuali repliche dovrete aspettare, nel frattempo sbizzarritevi e passate un buon fine settimana.
Magari all'insegna di un po' di sana vera informazione.
O all'Ikea.




19 settembre 2007

Dermopatico


I nuovi mezzi dei trasporti pubblici genovesi fanno schifo! Davanti e dietro, dove si sale, hanno creato inutili corridoietti dove passa una sola persona, creando ovvi disagi di vivibilità, inoltre gli appositi sostegni sono ad un'altezza watussica, peraltro posizionati a casaccio e nemmeno ovunque, come un tempo; provate a salire dalla porta anteriore dei nuovi bus lunghi e ditemi dove ci si potrebbe tenere, se non l'un l'altro in un abbraccio di sudata e viscida solidarietà da disagiati.

Certo è anche vero che siano dotati di carrellino per montare su le carrozzine dei disabili (ottima cosa, almeno questa!) nonché di mancanza di scalini per salire.

Peccato che, per ovviare a questo abbassamento di livello, abbiano pensato bene di mettere la maggior parte dei sedili su dei ripiani, sotto i quali stanno ruote, motori, impianti elettrici e vattelapesca di quantaltro, a volte con addirittura DUE scalini da salire, sempre senza appositi sostegni vicino, rendendo l'utilizzo dei seggiolini praticamente impossibile a persone anziane o a quanti altri abbiano il diritto di sedersi.

Già non esistono più giovani che cedano il posto, se aggiungiamo queste problematiche, possiamo andar tutti per viole!

Insomma, lungi da me il voler fare il cattivo in virtù di una più sana praticità, ma per abbattere una barriera architettonica per pochissimi (giuro, avrò visto si e no due paraplegici prendere l'autobus in trentanni suonati di vita, con o senza i bus nuovi) ne hanno alzate il doppio per chi, invece, degli autobus si serve quotidianamente. Una soluzione per tutti, ad esempio, era troppo difficile? Forse si, dati i risultati.

Per me è solo un fastidio a livello molto più morale che fisico, sono abbastanza forte e sano da poter reggere alle famigerate ore di punta, figurarsi quando tutto è più vivibile, ma non posso sopportare l'idea che chi fatica a muoversi sia così fastidiosamente mal servito e mal tutelato.

E poi non lamentiamoci se la gente vada in macchina anche solo per andare a buttare la rumenta!*



(*spazzatura, immondizia. Anche persona poco piacevole intellettualmente. Come chi ha fatto i nuovi, stramaledetti, rincoglioniti autobus...)


Saluti.

18 settembre 2007

Piccolezze...



Mi chiedo in continuazione cose e spesso mi rispondo. Se la risposta non mi piace, ne discuto ancora. Raramente la soluzione trovata è "La" soluzione. Più spesso è una delle tante, talvolta pure sbagliata, ma almeno non ci annoiamo.

Sbagliata una, se ne ritenta un'altra, senza bisogno di fumate bianche o di aspettare la morte clinica dell'ultima soluzione papabile.

Mi chiedo se sia normale ogni giorno.

A questo quesito, e solo a questo, mi rispondo con "La" soluzione: no, non è normale, ma è bello, impegnativo, curioso, divertente e, soprattutto, ci fa stare bene ed importante è che noi si stia bene. Io, Me, IlSottoscritto e qualche altra timida presenza.

Se stiamo bene siamo una squadra invincibile e allora possiamo coinvolgere nelle nostre scorribande anche qualcun'altro.

Come ho (abbiamo) fatto con Lei.

14 settembre 2007

ECCOCI QUA...

...siamo venuti per poco perché per poco si va.
Questa lunga assenza mi ha rigenerato, i miei sette neuroni, al sole ed al vento della Grecia, hanno pensato bene di mettere al mondo alcuni neuronini! La comitiva sale così a 27 (non mettetevi a fare i conti, i neuroni vivono in un mondo tutto loro).
Questa buona novella è indice di ritrovato spirito d'iniziativa e buona volontà, perciò possiamo intonare un antico tropo sul testo "siamo tornati e siamo una fucina di idee!"
Ovviamente, per un degno e naturale filo conduttore col passato, come ho salutato per l'arrivederci, così risaluto per l'eccomi qua! ovvero: con un post inutile e, soprattutto, con una prossima assenza dovuta al fine settimana ed alla connessione pessima che mi ritrovo a casa, perciò rimando le boiate di NonnAbelarda a quando mi troverò comodo e Megabaittoso nel mio studio.
Per motivi di pesantezza del destino dovrò aspettare mercoledì prossimo, ma non resistevo più a stare lontano dal mio piccolo, delicato ed ultimamente indecoroso bloggorticello, perciò:

ECCOCI QUA...

05 luglio 2007

Dopo di ciò, ci mettiamo in pensione per un bel po'...

E, ricordatevi, il 2 Agosto accendete radiotre alle 21!
C'è il mio Electric Dies Irae per Violoncello, Basso Elettrico ed Orchestra Sinfonica!!

Questo è il vostro detestabilissimo MaestroBuitre mentre, in una sera come tante o come non mai, si mangia il dolce al Ristorante. Ovviamente dopo aver già mangiato a sazietà!

Gente, NonnAbelarda chiude bottega!
Alleluja! diranno in tanti...
Mi dispiace per quelli, ma a settembre ritornerò.
Ora abbiamo altro da fare.
C'est la vie...
Un saluto a tutti, cari, care e garruli gridatori d'alleluja!



MaestroBuitre.




03 luglio 2007

...un altro gradus ad Parnassum

Oggi il vostro affezionatissimo ha brillantemente archiviato l'esame di Storia del Teatro e Letteratura Poetico Drammatica con un eccellente voto.
Sono un grande!
A presto...

26 giugno 2007

Chris Benoit



Il campione di wrestling Chris Benoit è stato trovato morto nella sua casa di Atlanta, in Georgia, insieme alla moglie Nancy e al figlio di sette anni, Daniel. Quale sia la causa dei decessi non è ancora stato stabilito, anche se la autorità danno credito all'ipotesi di un omicidio-suicidio. Benoit avrebbe infatti ucciso moglie e figlio e poi si sarebbe tolto la vita.

Cose che accadono da sempre e sempre continuano ad accadere. E' certo che, quando tragedie del genere accadono a personaggi pubblici, il rimbombo della notizia è più forte, più sottoposto a biasimo, commenti, ipotesi, tesi campate in aria e, soprattutto, ad accuse che vadano oltre il gesto in sé.

Non si può certo perdonare un atto del genere, ma la notizia è già abbastanza triste e macabra per essere sottoposta ad una insulsa e sicuramente immancabile tavola rotonda di chiacchiere più o meno inerenti. Perciò io chiedo, inutilmente ma perché non farlo, di lasciare in pace quelle povere anime e che la morte stessa si occupi di loro, in qualunque sia il modo in cui operi dopo averci accolto, senza tentare di appesantire il suo lavoro con inutili parole.

Sono addolorato per tutti e tre.

22 giugno 2007

BRAVI TUTTI!!!!




Ringrazio tutti i miei bravi allievi per l'ottima riuscita dello spettacolo! E' stato un successone!!! Continuando ad impegnarvi non potrete fare altro che migliorarvi e proporre spettacoli sempre più interessanti ed artisticamente importanti! E' il primo passo verso una carriera piena di magia e soddisfazione!!!
Bravi! Bravi!
Ma non dimenticatevi che lunedì avete l'esame di fine anno e sono stato molto esigente nelle prove scritte... e lo sarò anche per l'orale, perciò ancora un piccolo sforzo e poi godetevi una meritatissima estate!!!
Un abbraccio!
Il vostro Maestro.