27 settembre 2007

Poeti


D'eternità mi spoglio
per vestirmi
di semplici momenti.

Non sapeva più cosa scrivere, il povero Eugenio. Una vita dedicata alle parole, una vita risolta con le parole.
Accompagnando fuori dalla mente, per un tuffo nel vento, ogni suo pensiero.
Ermeticamente, duramente, simbolicamente, argomenti di comune interesse proposti con poca immediatezza ma con profonda meditazione. Ma ora non sapeva proprio più che cosa altro scrivere.
Così dichiarò semplicemente le sue intenzioni, abbandonò la parte eterna ed immortale che la sua arte gli aveva ormai regalato, prese il cappotto ed uscì. Entrò in un bar, inspirò ogni più inafferrabile profumo.
E sorrise.

(Oggi siamo anche qui. Scendete, scendete fiduciosi...)


9 commenti:

  1. Grazie nonna Abelarda :) (con lo smile) intanto ho approfittato per leggere questo spaccato di sensazioni terminanti in un sorriso...

    Vi0la

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  2. Prego! Il sorriso finale ci piace, in questo periodo... così lo regalo alle mie creature fantastiche...

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  3. "Siamo"? Ma quanti siete li' dentro?
    Detto questo : hai ragione, con le parole spesso ci si strangola. Meglio sorriderci sopra. :)

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  4. Un buon fine settinana anche a te, con il sorriso

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  5. @ Eulalia: siamo in tanti... voci e canti... a volte stiamo anche in silenzio, ognuno a svolgere un compito ben preciso. Oppure si dorme!

    @ Moon: un grazie criptico

    @ Artemidoro: si può contraccambiare una contraccambiata??? Boh, io lo faccio! Contraccambio!

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  6. Blogspot è pazzo!!! Non mi faceva commentare... Poi, provando a rendermi anonimo, ha accettato! Mah!!! Ora provo a lasciare questo con firma... chissà! Ovviamente l'anonimo di cui sopra, sono io...

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