31 gennaio 2008

Voto A o voto B? Nel dubbio... RIVOTO!!!





I più votano A. Che fallisce miseramente.... Allora votano B. Che fallisce miseramente. Qui ci vuole una soluzione intelligente... Ok! Rivotano A... Che ovviamente rifallisce miseramente. Rivotiamo B... che... forse... No, rifallisce miseramente pure lui!
E allora, mi chiedo, come ci si può presentare alle urne a cuor leggero e convinti del proprio voto (e non dato solo per antichi ideali ormai non più rappresentati da nessuna delle due fazioni)?
In una nazione democratica degna di questo nome una volta (anzi, DUE volte!) fallita la missione: PEDALARE!!! Che arrivino nuovi buffoni fannulloni intrallazzoni ladri delinquenti a farci credere cose ma, almeno, per carità, che siano nuovi!!! Anche in America, dove la democrazia è un po' sputtanata sotto il loro patriottismo esasperato e goffamente paraocchiato, i Presidenti che si candidano sono sempre nuovi, certo, il vecchio ci prova ma, se ha fallito miseramente, c'è una faccia nuova con, seppure non sempre leali e reali, idee e proposte nuove o almeno riviste, personalizzate, limate, insomma: se gli ultimi due hanno fallito, c'è almeno un terzo pronto a dare un'alternativa di voto!
Se A fallisce e B fallisce e gli permettiamo pure di rifallire, con che testa possiamo andare a rivotare per LA TERZA VOLTA Mister A o Mister B?
Poi non lamentiamoci quando sentiamo dire: "Siete proprio italiani!"...
Saluto!

Ah, dimenticavo... Nel frattempo, mister A e Mister B, continuate pure a baciarvi di nascosto, tanto vi ho scoperto da tempo. Ve lo dico, fosse mai che , fra una carezza e l'altra, vi sentiate almeno un pochino sporchi e colpevoli.
Cordialmente incazzato.

29 gennaio 2008

Vicino all'uscita




Sono davanti ad una porta aperta. Non so se superare o no questo piccolo perimetro d'aria.
E' un'uscita?
Un'entrata?
Forse è solo un buco che rende comunicanti due stanze, due luoghi.
Due nazioni.
Potrebbe essere la porta di una frontiera. Perché no?
Attraverso questa impalpabile lastra di ossigeno, anidride carbonica, polveri, germi e batteri? O rimango immerso nel mio acquario di succitati elementi?
Non lo so.
Superare una porta...
Oltrepassare una porta...
Prendere decisioni importanti ed irrecuparabili. Non è facile. Non posso aspettare in eterno, questa è l'unica certezza! Non potrei sopravvivere fermo davanti ad una porta aperta. Mi mancherebbero troppi anelli necessari per portare avanti il concatenarsi degli eventi che noi chiamiamo vita.
Ma non so decidere.
Superarla...
No...
Si...
Se solo sapessi come io sia arrivato qui, forse sarebbe tutto più facile.
Forse

14 gennaio 2008

Gùgol...


Google mi mette sempre pubblicità che propongono cure ad ansia e panico.

Ma ci sono degli psicologi nel team della Google AdSense che analizzano i miei scritti?

In ogni caso pare che prendano sul serio la cosa...

Effettivamente Nonnabelarda spesso ha le tinte del grigio...

Grazie per la (dis)attenzione.

Mi eclisso...

(è che ho da fare!)

10 gennaio 2008

Democratico






Stando a ciò che l'uomo vorrebbe farci credere, la situazione ideale di un mondo asetticamente utopico starebbe nella democrazia. Che non è nella natura. In un modo o nell'altro la Natura si assesta, che sia con reazioni positive (per noi) che negative (sempre per noi. E con Noi intendo Noi Esseri Viventi Tutti!).
Anche le cose peggiori, gli elementi più nocivi o più inquinanti, i più mescolati e ricercati, i più sintetici che si possano trovare, comunque provengono da un percorso che parte da ciò che sia in Natura.
Quella è la strada.
E non parlo di fare i burundi con "ciolle al vento e tette all'aria", tanto meno i fanatici vegani (anche questo è contro natura, così come la violenza gratuita, che sia in natura è vero, si, ma solo in quella dell'uomo.... aaah, il buon, caro, vecchio, intellettuale Uomo!) non in questo ma nel rispetto delle esigenze dell'istinto, della mente, del corpo.
Sempre più gente soffre di attacchi d'ansia, peggio ancora attacchi di panico (vedi
qui) e quanto d'altro che sono semplicemente crisi d'identità (per quanto semplicemente possa adattarsi a questo contesto...).


La consapevolezza inconsciamente atavica della propria esistenza e del proprio essere è la soluzione.

Ma è sempre più difficile.
Anche per chi la predica...