15 ottobre 2007

Due curiosità. Se siete di fretta tornate con comodo.


Mi chiedo se sia più insalubre respirare i germi tossiti dalle persone sugli autobus affollati o lo smog che riempie i polmoni quando scendi dal suddetto bus.
Passiamo ad un argomento più serio: osservavo una ragazza vestita in modo "vampiresco", occhialoni scuri, capello con frangia storta che ora va tanto (ma che, ai miei tempi, avrebbe causato una denuncia per atti vandalici contro la parrucchiera colpevole di tanta incapacità geometrica), felpa nera con cappuccio tirato sulla testa, giacca di pelle nera ed immancabile piercing.
Mi sono chiesto, allora, se sia il carattere ad indirizzare la scelta di un look, oppure un abbigliamento particolare aiuta a sentirsi quello che magari neanche si è ma si vorrebbe essere o, ancora, vuole ingannare facendo pensare al prossimo (pensatore o meno) quello che il look suggerisce ma che, in realtà, non c'entra nulla con l'animo di chi vi si nasconde dietro.
Io cambio spesso, se ho caldo giro con il minimo indispensabile per non incorrere in problemi legali (canotta, braghìni e sandali), d'inverno vesto con quello che mi piace, ma lontano da qualsivoglia ricerca volontaria che si rifaccia ad un archetipo, a volte cerco un po' più di eleganza, a volte un po' più di comodità, ma raramente le scelte sono direttamente legate alle situazioni.
Non parliamo della barba, a volte c'è, a volte no e, quando c'è, è sempre diversa.
Anche questo continuo cambiare, però, potrebbe essere inconsciamente un modo per cercare di rafforzare o sottolineare quello che sono, che vorrei essere, che vorrei far credere per quanto, consciamente, sia convinto che le mie scelte siano quasi sempre abbastanza libere, casuali, istintive.
Abbiamo poi gli anticonformisti per eccellenza, i frequentatori di centri sociali e del mondo in generale (solo per loro convinzione, in quanto, secondo me, purtroppo sempre più spesso, si stiano disgraziatamente auto ghettizzando!), quelli contrari alle divise, all'etichetta, alle regole:
GLI ALTERNATIVI!!!
  • Il loro abbigliamento li fa distinguere da migliaia di chilometri il che, a casa mia, è proprio di una divisa.
  • Sono spesso accompagnati da un aria sorridente, accondiscendente, curiosa, un pizzico rintontita, da canne, diciamocela tutta, con quei modi orientalindianeggianti che, secondo me, snaturano parecchio la vera essenza spirituale dell'individuo INSCINDIBILE dalle proprie origini, fatte anche di cultura più o meno atavica.
  • Hanno il comunismo (ormai, ahimè, morto e sepolto), sempre in bocca o sulle spilline o nelle frasi scritte sulle sacche. O, peggio ancora, parlano di anarchia, non morta, non sepolta, ma sempre molto pericolosa quando non viene maneggiata con cura! Anche questo crea una profonda amalgama di neuroni interscambiabili, sempre a mio avviso.

Ci tengo a sottolineare che ideologicamente sono molto più vicino a loro che non a chi vorrebbe un mondo tutto di bianchi lavoratori e negri a casa loro, sia ben chiaro, ma ogni epoca necessita di movimenti il meno possibile ripetuti ciclicamente, come accade da che esista l'uomo, altrimenti si resta semplici nostalgici confusi ed a rischio di essere arruolati, inconsciamente, in un esercito di schiavi liberi, quelli che pensano come, chi comanda, ha bisogno che si pensi.

Questi ultimi personaggi (gli alternativi) hanno guardato male per una sera intera un mio amico solo perché, recatosi ad un concerto in un centro sociale genovese, era vestito con le sue immancabili camicia e cravatta.

E questo fa pensare.

Ma allora, questo dannato look, come si rapporta realmente con l'animo delle persone?

A chiunque passasse di qua, per caso, per abitudine o per noia, chiedo gentilmente di lasciare fra i commenti la sua opinione, anche a chi passa sempre e, solitamente, non commenta mai. Sono curioso di sapere da che parte tiri la corrente.

Siate spontaneamente agguerriti, pacifici, concisi, prolissi, purché sinceri.

Fino a lunedì 22 ottobre questo blog vivrà solo nei commenti di questo post.

32 commenti:

  1. In ogni caso, l'abito FA il monaco!

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  2. Sono di fretta, ma tornerò a leggerti con calma...
    intanto un Abbraccio ^_^

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  3. Sono passata da un eccesso all'altro nel corso della mia vita ma senza mai domandarmi perchè un capo mi piacesse più di un altro indipendentemente dallo stile e raramente ho seguito le mode o le tendenze. Però ancora oggi staccarmi dai jeans è arduo, quasi impossibile. A volte ci provo ma con scarsissimi risultati e perlopiù non me ne frega niente. L'abito non fa il monaco secondo me, o forse sono troppo sicura di me e anticonformista per fermarmi all'abito. Mi da fastidio chi lo fa e ci trovo un che di falso e troppo voluto per essere vero. Se avessi 20 anni e volessi veramente apparire so benissimo, senza falsi perbenismi o pudori, che dovrei spogliarmi piuttosto che vestirmi.

    Alla prima domanda una fumatrice incallita non ti può rispondere... ^_*

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  4. @ Anneheche: ma l'abito che fa il monaco, chi lo fa?

    @d3sy: ti attendo...

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  5. @ViOla: Gaber diceva "mio nonno era sempre mio nonno..." ovvero non aveva problemi di comportamento, non tendeva mai a muoversi e comportarsi da contadino quando era in campagna, non si dava un tono da intellettuale quando leggeva un libro sul treno e sedeva davanti ad una bella signora, non si trasformava in un melomane ottocentesco quando si recava a teatro... era sempre lui. Sempre.
    A me non riesce del tutto... forse perché è troppo naturale ed istintivo, chissà...il rapporto del singolo col gruppo, col branco...
    Da giovane ero molto più spontaneo di adesso, per quanto continui allegramente a vivermi le giornate a modo mio...
    Sul fatto del doversi spogliare per apparire, di questi tempi, hai detto una realtà fin troppo ovvia!!!
    Le ragazzine che vogliono farsi vedere rischiano congestioni e problemi renali tutto l'inverno, con pantaloni a vita bassa (mi verrebbe da essere volgare, anzi lo sarò, pronti via: a "fica" bassa!...) e magliette, maglionni e giacche striminzite per far vedere della tristissima carne.
    Chi non vuole apparire si mette le felpe o e si concia come la ragazza del post. Si, la noti, ma ti distrai da lei in un attimo....

    Saluto

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  6. C'è da dire che gli alternativi si riconoscono anche per questo: vanno alle manifestazioni, parlano di comunismo e poi... vanno a mangiare a Mcdonald's.

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  7. @ Alicesu: non hai affatto torto!

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  8. E' alternativo chi fa quello che gli dice la testa senza pensare alla massa (ma se la sua testa si adegua alla massa non è un problema purchè lo faccia con la propria testa)... :-D

    Grazie a te per il commento, CIAO!!!

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  9. @ Lario: contorto ma efficace!

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  10. Commento per far vivere il Blog fino al 22...
    Sono contraria alle divise, se non sono funzionali (ad esempio, per far capire in caso di incendio chi e' il vigile del fuoco che ti sta salvando e chi e' il vicino da salvare). Non seguo le mode, percio' non capisco l'atteggiamento di chi, eguendole, non ammette che gli altri non facciano altrettanto.

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  11. Punto uno: è peggio star sull'autobus e per i bacilli e per quello che si sente..parlo dal punto di vista olfattivo e uditivo.

    Parliamo dell'abito:

    PEr quanto riguarda i "becciamorti" come li chiamiamo noi in ufficio confesso che li ho rivalutati quelli che conosco io col loro abbigliamento testimoniano la passione per un genere, letterario - musicale o solo per quel modo di vestire in cui si riconoscono.

    Invece sopattutto duante il periodo universitario ho imparato a diffidare dei così detti alternativi. Confesso che il look "orientalegginate" m'ha sempre affascinata, ma non amo molto chi porta avanti e fa propria la battaglia del gruppo, preferisco di gran lunga chi ha una visione personale .

    baci

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  12. Noto con piacere che tutti i commentatori siano persone attente all'io e diffidenti verso la globalizzazione neuronale ma, ditemi, siete sicuri che mai e poi mai vi sia capitato di appoggiarvi anche solo per pigrizia o passeggera umana debolezza ad un certo modo di vestire oppure ad accettare un pensiero comune senza nuotare con le proprie braccia?
    Saluto!

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  13. Ognuno di noi si mette una divisa. Ogni cosa di noi parla. Perchè anche se vogliamo che non parli, anche questa è una cosa che diciamo al mondo. "E' impossibile non comunicare".

    E' come per la trasgressione. Chi vuole trasgredire sempre il costume corrrente, comunque è legato ad un codice. E' un conformista in negativo. L'originalità invece è la sincerità: non c'è n'è un altro che sia uguale a noi.

    Ciao uè. Nè.

    Pappina

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  14. Bravo Pappina, mi sembra una analisi attenta, che condivido in pieno! D'altra parte l'ho un po' accennato nel post, perciò il mio condividere è insindacabilmente credibile!
    Ciao nè...il nè inteso alla piemontese o alla giapponese. Ah, già, che tanto è uguale!
    Saluto

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  15. buon weekend maestro

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  16. Tutti gli "alternativi" che ho conosciuto erano degli sbandati che cercavano di darsi un tono oppure dei deboli che avevano bisogno di riconoscersi in un branco essendo incapaci di avere una propria identità.
    Per quanto riguarda l'abbigliamento sono d'accordo con te, ci si veste a seconda della situazione e della stagione scegliendo i capi secondo il proprio gusto estetico.
    ciao
    joe.d

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  17. Bravo, vestirsi a seconda della situazione! Mettersi eleganti per andare a teatro, ad esempio, non è un delitto, anzi, è pure piacevole farlo, ma non per questo l'identità rischia di essere appallottolata insieme alle altre!!!
    Saluto!

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  18. Hai ragione, le foto sono stupende :)

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  19. ahah
    la descrizione degli alternativi che fai è azzeccatissima... sono proprio così!

    p.s."genovese" vuol dire tirchia?
    :D

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  20. ahah
    la descrizione degli alternativi che fai è azzeccatissima... sono proprio così!

    p.s."genovese" vuol dire tirchia?
    :D

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  21. @ Eulalia: ...le foto....ma allora sei tu?
    @ Arte: si, intendevo proprio quello... diamo al folklore ciò che è del folklore.... luoghi comuni compresi!!! :)

    by MAESTROBUITRE DA SLOGGATO

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  22. Quando avevo circa 15 anni desideravo a tutti i costi avere la divisa paninara che andava di moda allora. Era orribile, non aveva nulla di femminile. Eppero' mi serviva a farmi sentire una come loro, seppure in parte, e nonostante il senso del ridicolo che percepivo in me.

    Oggi penso di essere diventata abbastanza coraggiosa da spulciare qua e la', nelle mode, solo quel che mi piace e mi valorizza, solo quel che mi corrisponde come fosse la mia pelle. Il resto lo lascio a chi non ha fantasia, a chi non vuole tirare fuori la propria personalita' dalle tasche del giaccone.
    Amo le scarpe con una certa punta e un certo tacco, e le indosso anche se andavano di moda 40 anni fa, per fare un esempio. Amo il cerchietto tra i miei capelli, lo portavo e sono felice che sia tornato di moda solo perche' cosi' c'e' possibilita' di trovarne anche nei negozi e non solo nel baule della bisnonna. Idem per le scarpe di vernice.

    Insomma, mi sento una dietro le quinte, una che piu' che seguire le mode potrebbe crearle, almeno crearne una mia personale. Pero' la moda mi da' delle dritte a cui a volte non avrei pensato. Per esmpio, l'Ipod e' oramai parte del mio look. Ma non perche' e' di moda. Semplicemente perche' lo trovo bello,e perche' sono musicodipendente e senza musica mi manca il respiro.

    Il piercing: e' un decoro, entro certi limiti.

    La frangia: a qualcuno sta bene, a qualcuno no.

    Certo che i capelli cotonati o bigodinati degli anni 60, a vederli oggi, non valorizzavano affatto la bellezza femminile. Io penso che oggi si tenda verso un look piu' semplice, sbrigativo, moderno... pero' il tuo discorso nasce dall'osservazione di una ragazzetta, e purtroppo da adolescenti siamo goffi e non abbiamo gusto, per cui non sappiamo interpretare o personalizzare le mode ma soltanto adattarci ad esse con risultati patetici.

    bacioni
    charm

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  23. Sì, divulghiamo ;-)
    Grazie per il commento, CIAO!!! :-D

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  24. @ Charm: Che dire, non posso certo replicare in maniera tanto costruttiva, dato che hai approfondito il mio post che, seppure un po' lungo, comunque moooolto superficiale...
    Il finale del tuo commento è decisamente un punto della discussione da cui partire o a cui arrivare... E' che unisce molto i miei ultimi post... Riassunto: adolescenza = tempesta di confusioni imposte dalla natura...
    Ricambio i saluti!

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  25. Passavo a risponderti :) non sono molto arrabbiata, solo disgustata ma è diverso e passerà. Intanto ho letto i tuoi commentatori e anche io penso che charm abbia riassunto bene, anzi ha motivato anche me, un po', ma io sono più pigra ormai (sarà grave? ^_*)

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  26. L'abito esprime nel contempo ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere e anche, soprattutto il proprio grado di condizionamento sociale. Dove il conformismo avviene agli estremi..... nella ipotetica corrispondenza di ruoli, caste, identità all'abito o nella negazione, in quella famosa retorica della antiretorica.Così i più prigionieri sono proprio coloro che attraverso l'abito vorrebbero dimostrare di non esserlo.Insomma dimmi come ti vesti e non ti dirò chi sei, non ti confermerò che esisti.

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  27. Rieccomi... ^_^
    Questa volta per augurarti un sereno W.E. e per lasciarti un Bacione ^_^

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  28. non so, non ho un'opinione ben precisa. gli alternativi alla fine mi stanno abbastanza simpatici, ma ovviamente non quelli che dici tu. quelli che lo sono 'dentro', quelli con l'aria "sorridente, accondiscendente, curiosa, un pizzico rintontita". Possono andare anche al lavoro in giacca e cravatta perche' glielo richiede il ruolo e sanno che bisogna perche' non c'e' papa' che paga i conti.
    mi piacciono le persone tolleranti e curiose, per me questi sono i veri alternativi.
    credo, anche l'abbigliamento dica qualcosa di noi.
    le mie collanine colorate dicono qualcosa di me, i miei anfibi dicono qualcosa di me, ma non e' che se un giorno metto qualcosa di diverso non sono piu' io. anzi capita spesso, e' divertente, e' un gioco.

    sfortunatamente bisogna conoscerle le persone prima di giudicarle. pero' quegli alternativi li' che dici tu, concordo, sono il peggio.

    a presto

    nonsisamai

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  29. due commenti uguali?
    ahimè mi sarò sbagliata a cliccare :)

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  30. @ Arte: immaginavo, ne ho approfittato per prndere spunto e commentarti...

    @ Sandraoale: significa che hai postato di nuovo? Vengo...

    @ Nonsisamai: centro!!! Vestire come a volte si deve, senza però sentirsi in gabbia o appesantiti dalla "personalità" dell'abito...

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  31. @ Artemidoro: come sempre profondo... dici, fra le altre cose: così i più prigionieri sono proprio coloro che attraverso l'abito vorrebbero dimostrare di non esserlo.Insomma dimmi come ti vesti e non ti dirò chi sei, non ti confermerò che esisti.
    Più centro del centro. O si.

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