18 dicembre 2007

Dall'altra parte




Non capiva. La mattina si ritrovava davanti allo specchio, si guardava con cura, si rugentava il viso.
Quando si spostava per fare colazione subiva sempre uno strappo temporale: si ritrovava davanti allo specchio per lavarsi i denti, ricordandosi di averla fatta, la colazione, ma senza averne piena coscienza. E lo stesso gli capitava anche con il lavoro, con le giornate oziose... Ne viveva coscientemente solo il ricordo, solamente davanti allo specchio.
La situazione iniziava a portargli un senso di inquietudine.
Non capiva.
Il tempo strisciava avanti sordo, imperterrito, lasciando che si aggrovigliasse in crescendo nelle sue paure. Nelle sue domande.
Nella
sua domanda: perché?
Ogni momento, ogni azione, ogni sensazione. Solo un ricordo. La sensibilità dei sensi veniva stuzzicata ed attivata solo davanti a quel dannatissimo specchio.
Invecchiò. Dall'altra parte morì. Nei lati oscuri dello specchio non se ne accorse, continuò a chiedersi come mai non si vedesse più allo specchio, come mai non riuscisse più nemmeno ad avvicinarsi a quel vetro riflettente.
La sua domanda (perché?) uscì di scena lasciando spazio a questo nuovo enigma, che lo accompagnerà per l'interminabile strisciare sordo ed imperterrito del tempo. Ma con una bella sensazione.
Si sentiva libero.
E vivo.
Inspiegabilmente vivo.

4 commenti:

  1. Tutto bellissimo.

    Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

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  2. la sensazione di sentirsi vivi non ha pari.
    un saluto

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  3. Serene festività.... sul gioco dello specchio e delle Ombre ci sarebbe tanto da dire, ma, per ora, è meglio vivere.
    Arturo (Artemidoro blog)

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  4. Auguri di buone feste!

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