27 novembre 2009

Gaudioso dì!

S'affacciano
al quotidiano mio
piacevoli
prossimi
istanti.
Intrappolato nel tempo
dall'immancabile
compagno
della nostrana
pioggia
attendo che il mio Caron di turno
mi meni verso il luogo
ove
sta la coppa
e

sciogliermi riconoscente
in
una
nobile
cagata.



26 novembre 2009

Ma che sapore ha...

...una giornata uggiosa?
Di catarro, di lingua ustionata dal tè cino-arabo, di Kilimangiaro, di divano, di libri decisi e poi non letti.
Di buono.
Ecco, però domenica non pioveva, perciò non lo so, temo.

17 novembre 2009

Aforisma del giorno...

Italiani: popolo di io!
Giapponesi: popolo di tu, voi, loro.

Cogitiamo.

Ps: le Yavanna sono insignificantemente esistenti.

12 novembre 2009

Ni-Hon

D'un viso solo
forse
ma d'altra materia fatti
e spirito
e pensiero.
L'altro è sé stessi dopo
e da curare
come la persona loro
propria.

All'udito
e
al successivo passo
incomprensibili
pronti
però
ad allungare arti
d'amicizia improvvisata
in insperati aiuti.

Serenità rispettata
nel pure consueto caotico cittadino
ma d'ordine e rispetto
e sorrisi
e regole amate.

Così Ni-Hon.

06 novembre 2009

Shanghai

Dopo dodicipiùcinque ore di volo la destinazione: aeroporto di Shanghai.
Mi è sempre piaciuto arrivare nelle città in giro per il mondo e prendere il taxi o la corriera che mi avrebbero portato alla vera destinazione (case, alberghi, ostelli, panchine...). E' un momento di una brevità colma di frenesia, di colori, suoni, rumori che paiono però appesi al cielo e sospesi in una dimensione parallela alla mia. Che è statica, morbida, ovattata.
L'uscita dell'areoporto di Shanghai mi ha ricordato molto quella di Atene, forse ché "tutto il mondo è paese!", oppure sono veramente simili.
Il tassista non parla una parola di inglese. Anzi, una si: "Look!" che userà ripetutamente quando indicherà il nostro albergo dall'altra parte della strada, prima di superarlo, di non riuscire più a fare inversione e di abbandonarci a duecento metri dall'albergo, sotto la pioggia, con quattro valigie, in una città dove attraversare la strada è impossibile.
E per impossibile intendo dire impossibile.
E noi avremmo dovuto farlo.
Un piccolo miracolo in segno di benvenuto da parte di Buddha: un gruppo di cinesi doveva attraversare la strada.
Metodo cinese di attraversamento: un ragazzo prende una ragazza per le spalle e la scaraventa in mezzo alla strada. Le macchine inchiodano e noi possiamo attraversare la strada e rifugiarci nel nostro albergo.
Prima meta raggiunta, come in un videogioco di quelli tosti, che si vedono saltare teste ed arti come se fosse poesia.

04 novembre 2009

Viaggi

Il 20.09.2009 ho iniziato un viaggio.
Sulla Torre Saracena, a Zoagli,
l'appuntamento con amici e parenti
per salutarci con bolle di sapone e riso rosa e bianco. 
Il 20.09.2009 abbiamo iniziato un viaggio.
Non ha ritorno
solo tappe a volte brevi e potenti
come
solo
la natura potrebbe
(e può)
importi o regalarti;
altre lunghe e semplici dai sapori antichi
riportati alla memoria dalla parte atavica della nostra anima.
Come una nave su un oceano infinito
la rotta avanti verso l'orizzonte ignoto
lo sguardo che può spaziare fra le speranze dietro
la linea di questo orizzonte
o fra i ricordi dell'orizzonte a poppa
e soffermarsi su quelli ai lati
e sopra
e sotto
verso l'ignoto mare.
Un viaggio.
Infinito viaggio.