27 ottobre 2006

Sopravvivenza


Lo facciamo spesso.
Lui parte con la prima e io rispondo.
Oppure fanno i coretti, lui con F.
Qui o si canta o si muore.
(parole rubate a Sarachan)

24 ottobre 2006

C.


C. è un bambino.
C. ha preso super ottimo di matematica. Sta diventando più affettuoso... e più intraprendente!
Mentre suonavo il pianoforte del suo papà si è seduto sulla mia gamba sinistra e mi ha levato le mani dalla tastiera per colpire lui, i tasti di casa sua!
C. è andato a dormire e ha fatto il giro del baciodellabuonanotte e al mio turno la mia barba lo ha spiazzato, così ha appoggiato la sua fronte sulla mia tempia. Un gesto colorato di delicata magia che solo un bambino può inventare.
C. scrive al computer, per comunicare.
C. una volta ha scritto: "Anelo a dominare gli elementi del mondo sonoro". Una frase impegnativa, sotto ogni aspetto.
C. è autistico.
Ed è mio amico.

14 ottobre 2006

Macchie di magia


Piccoli punti neri dal diametro di tre millimetri. Capita spesso che questi punti arrivino ad un tale livello di pigrizia da avere solo delineati i bordi e che dentro rimangano bianchi, rendendo tutto più lungo. A volte molto più lungo.
Quando si trovano ad inseguirsi, che sia in lenta processione o in rapide corse, con salti, pause, ora brevi, ora lunghe, sono capaci di entrare dentro chi abbia la fortuna d'imbattersi nei loro giochi e di tormentare i sentimenti più assopiti, più nascosti e remoti. Quando sono tanti e si arrampicano uno sopra l'altro, allora la tensione emotiva sale a livelli impareggiabili, le vibrazioni che provocano diventano esagerate, inarrivabili, paragonabili al più grande amore e alla più profonda disperazione uniti in un amplesso selvaggio.
Esistono alchimisti in grado di mischiarle, sovrapporle, unirle e disporle in modo tale da creare queste pozioni magiche che vengono disperse in enormi fontane dalle quali chiunque può bere, trovandosi catapultato in un mondo di pura magia.
Piccoli punti neri dal diametro di tre millimetri.
Piccoli cerchi neri dal diametro di tre millimetri.
E poi segni, curve, linee, punti, macchie d'inchiostro che formano strani ghirigori.
La magia è pronta, la doppia stanghetta è stata tracciata.
Che la musica abbia inizio!

09 ottobre 2006

Parafrasi

Dal momento che il mio post precedente tende a perplimere tutti i miei visitatori (a parte Artemisia80... credo...), mi proporrò in un esercizio che mi rimanda ai tempi della scuola media (ah, bei tempi... oh, che orrore! Scegliete la vostra preferita):
LA PARAFRASI!!!

Dunque, andiamo con ordine, che c'ho la ruggine... Il mio consiglio iniziale è quello di dare libero sfogo alle idee, senza permettere alla "paura di osare" di inibire la nostra voglia di esprimerci, di amare, di dire la nostra. Ogni cosa che nasce, è libera dai prgiudizi (la libertà assoluta in ciò che il male non conosce), libera da qualsiasi fattore inquinante, sia esso emotivo o fisico, e dare libero sfogo alle idee, affinché si materializzino, è il modo migliore per esprimere e liberare ciò che viene frenato da troppa razionalità, e quando è troppa, è anche pericolosa... (è via sicura per esprimere ciò che si incatena nella mente razionale).
Il secondo consiglio è di "baciare il male con l'inganno del saggio che raccoglie solo il frutto maturo e lascia, dove serve, il seme che non sfama" ovvero: cercate di non proteggervi dal male chiudendo gli occhi, ma cercate di conoscerlo, perché ogni esperienza è capace di lasciare qualcosa dentro di noi, che ci aiuti a migliorare. Il male esiste, è il paragone necessario che serve a dare importanza e senso a ciò che è buono, positivo, bello. Ed è bene (ri)conoscerlo quindi raccogliere solo ciò che possa nutrire la nostra anima, la nostra mente, in ogni momento, in ogni nostra esperienza, senza essere troppo avari e lasciare semenza su un terreno fertile, in modo tale che, chi passerà dopo di noi, potrà godere delle stesse esperienze e nutrirsi della stessa conoscenza. Cercare sollievo e riposo, ma mettersi anche in gioco, alla luce del sole (passare dove l'ombra non è eterna), perché la pigrizia, la paura di rischiare, la paura di vivere distruggono ogni buona intenzione e appesantiscono il cuore (il sollievo eterno non consola, spezza le intenzioni e brucia il cuore).
In conclusione, non sforzarti di salvare il mondo da tutti i suoi problemi e, soprattutto, non costringere gli altri a subire la tua amicizia o il tuo amore, perché chi ne avrà realmente bisogno, chi si sentirà in grado di ricambiarti o avrà bisogno di te, se sa che ci sei, verrà a chiederti consiglio, verrà a chiederti amicizia, conforto, una carezza, amore, rendendo così il vostro rapporto spontaneo in un meraviglioso gioco di dare e avere, che sia per una vita intera o per un solo attimo, ma senza l'angoscia che opprime; insomma: non costringere i favori, chi necessita di un solo attimo d'amore viene umile a cercare una carezza.
Tante parole per dire una cosa semplice semplice: VIVERE!
Puff!!! Pant!!! Che faticaccia, mi riesce molto meglio essere enigmatico.
Saluto!... emh... no! Non posso farlo! No, dài! Così è troppo!!! NON LO FARE!!! NOOOOO!!!! NON CADERE COSI? IN......... Ok, lo faccio:

;)

07 ottobre 2006

Una carezza.


Liberare le idee...
Lasciare che scivolino fuori senza ordine né leggi.
La libertà assoluta in ciò che il male non conosce è via sicura per esprimere ciò che si incatena nella mente razionale.
Credere.
Baciare il male con l'inganno del saggio che raccoglie solo il frutto maturo e lascia, dove serve, il seme che non sfama.
Passare dove l'ombra non è eterna (il sollievo eterno non consola, spezza le intenzioni e brucia il cuore).
Non costringere i favori; chi necessita di un solo attimo d'amore, viene umile a cercare una carezza.
Vivere.

04 ottobre 2006

Da me si va per la perduta estate...




L'autunno si è presentato con prepotenza, vestito da gran festa, sparando colpi di cannone come a dire: "Guardatemi tutti! Sono tornato!". Avanza con passo cupo e sicuro, facendosi accompagnare da incessanti rulli di tamburi di gocce di pioggia. E ci guarda ridendo mentre, impreparati al suo ritorno, rimandiamo appuntamenti, ritardiamo spostamenti, solo per evitare di doverci incontrare faccia a faccia con il suo primo spettacolo di luci e suoni. Grancasse, timpani, lampi danzanti. L'autunno si è presentato con prepotenza, ma nel cuore dei due amanti l'estate dei sentimenti è ancora talmente forte che li avvolge nel suo rosso, nel suo arancione, nei suoi caldi aliti di vento gentile.

Ma l'autunno è arrivato e io, dato che posso, non metto il culo fuori di casa.

Scusatemi.

01 ottobre 2006