28 febbraio 2006

Liquori al Bar delle Speranze


Il Bar è vuoto... Come è possibile? Eppure la porta è aperta, la radio è accesa... il barista dietro il bancone sembra esserci. Ma il Bar è vuoto. Entrerò ugualmente, voglio ( devo ) bere un colpo per festeggiare la giornata più insolita e magica della mia vita. Certo che così è desolante... Non c'è nessuno. Già sono solo, se qui dentro anche il barista pare essere un'illusione ho poco da fare festa. Ma devo brindare.
Entrerò.
Eccomi qua a ordinare... prenderò una birra "Una birra, per favore!"... Il Barista riempie un bicchiere da litro e lo appoggia senza fare rumore sul bancone. Un litro... troppo!!! Io non ho mai bevuto... un litro... Ma si, chissenefrega! Al massimo lo lascio, oppure... Oppure vomiterò.
I miei disegni sono un grido di intima sofferenza, piacciono perché sono strani, colpiscono per un sacco di motivi, ma non sono altro che uno sfogo dei miei istinti più nascosti, della sofferenza che, altrimenti, potrebbe creare un mostro. Che sfiga, se non avessi trovato questa valvola di sfogo! Non potrei permettermi di essere un mostro. Al cinema svengo davanti ad una gocciolina di sangue, sono pavido quanto basta e anche un po' sfigatello, meglio i disegni... Mi riprendo dai miei pensieri e davanti a me si materializzano il mio amico musicista e suo cognato... Il Maestro riprende il suo boccale da litro, dà una sorsata e continua con il suo monologo da pagliaccio. Suo cognato ride. Rido anche io e bevo la mia bevanda analcolica.
Qui a Carpaneto fa un freddo polare...

( dedicato al folle nella foto, amico pittore. E pazzo. )

3 commenti:

  1. mi puoi spiegare la frase "e bevo la mia bevanda analcolica"??

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  2. certo che te la spiego: l'amico pittore è un cacchio di astemio!!!

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