17 marzo 2007

Pesca in aprile

Era buio. Ancora. Perché stesse mettendo in atto una decisione così stupidamente innaturale, lo sapeva solo Dio. Di certo non lui, che si odiava per aver puntato la sveglia prima di coricarsi, che lo aveva fatto troppo tardi e il sonno era stato di una manciata scarsa di ore, agitate ed in punta di lenzuolo; che aveva deciso di accettare il richiamo della sveglia senza farla tacere per sempre ed ora stava lì. Al freddo. Al buio.

Silenzio.

Quello, però, era bello. L'immobilità silenziosa della città, che sembrava essere stata purificata da una strana magia, durante la notte.

Sospirò profondamente e il freddo gli ferì il naso e gli assalì gola e petto facendogli odiare ancora di più se stesso per ogni sua decisione.

Finalmente Michele arrivò sulla sua vespetta sgangherata, felice come sempre. Salutandolo gli diede il casco e lo fece montare in sella. Troppo freddo. Troppo buio.

La sensazione che provava era quella di fuga; gli pareva di essere colpevole e di dover fuggire via da tutto per sempre, non visto, lasciandosi la vita alle spalle.

Quando, a metà mattinata, mise un piede in fallo e fece un volo di otto metri, tirandosi dietro la canna da pesca e lo sgabellino di Michele, sperò che fosse un volo diretto di sola andata verso uno scoglio appuntito.

Due giorni dopo, mangiando le orate, sentì una vampata allagare la sua schiena, fino ad arrivare alle orecchie.

Se ne accorsero dopo quasi un'ora e nessuno si chiede più perché. Nessuno sa, nemmeno quello stesso Dio che conosceva i motivi che avevano mosso ogni sua decisione, quel giorno di aprile.

Lasciò la finestra del bagno aperta. Forse non era stato tutto frutto di una serie di stupide ed immotivate decisioni; forse era un disegno molto più grande.

Fuggì, questa volta sul serio e per sempre.

Noi, le orate, le si mangia ancora, a volte. E lui...

Chissà che fine avrà fatto.

7 commenti:

  1. Da brividi, Maestro!

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  2. passo per augurarti buon lunedi !

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  3. Credo che, pensando ogni gesto del quotidiano, quando è rivolto ad altri, sia già un piccolo passo avanti. E a quello non rinuncio mai...

    ED è QUESTO IL SENSO DELLA VITA!

    GRAZIE

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  4. Freddo, minimale.
    Colpisce per questo. bello

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  5. In punta di lenzuolo penso...mai più orate!!!!

    (bello bello bello)

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  6. Grazie mille per il bel commento!!!
    Ti linco pure io!!!
    CIAO!!! :-D

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