11 settembre 2006

Città



...uno spuntino solitario, il silenzio rotto mille volte ad ogni respiro; la vastità del cielo notturno appesantita e ingabbiata dai palazzi.
Sto subendo un'inaspettata sensazione di vuoto nonostante sia circondato dal tutto che riempie il nulla appena abbandonato, fino a farlo traboccare...
Confido nella forza alienante della quotidianità, so che mi guarirà presto.
Mi abbandono al tedio cittadino,
e mi spurgo un po' l'anima.

2 commenti:

  1. la quotidianità sa essere avvolgente e taumaturgica,cicatrizzante...a volte

    nina

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  2. le pause sono i momento in cui ricostruiamo il vuoto intorno a noi, a dispetto di tutto.
    buona pausa, allora!

    :-)

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