12 giugno 2006

NORVEGIA. Secondo Movimento- Bergen, poco mosso con sentimento.


Un bimbo gioca con il papà; striscia, come un piccolo predatore, sotto i sedili del treno. E ne esce vivo e pulito. Il paesaggio, che muta in modo profondamente impercettibile, fuori da questa seconda classe di lusso e velluto verde, comincia ad entrarmi dentro con una violenza silenziosa ed indolore, ma sarà un'entrata irreversibile. Una comitiva di vecchietti sale sul nostro salottino che scivola sulle rotaie. Alle prime battute, vedendomi sorridere, mi prendono, senza faticare troppo in indugi, per uno di loro (un norvegese, intendo. Mica un vecchietto...); è superfluo dirlo, ma non sono i primi né saranno gli ultimi a rafforzare il mio grido interiore di "ben ri-tornato a casa!". E il quadro che scivola sui vetri sigillati del treno, continua imperturbabile la sua metamorfosi.
"Guarda, amore, chissà chi può essere tanto in disaccordo con la sua sanità mentale da prendersi un gelato qui in mezzo alla neve! Questo paese è solo neve, neve, neve e la stazione del treno. E i gelati. Questi nordici sono un po' svitati, te l'ho già detto!". Poi la neve sfuma e si tramuta silenziosamente in una fila di alberi, in un lago, in un gregge, in un gruppo di casette di legno. Poi tutto si ferma. Quasi è un dispiacere, scendere da questa carrozza di marzapane.
Ed eccomi, con te, davanti al Bryggen, piccolo e umile tentativo dell'uomo di aiutare questa natura imponente, ma ancora non troppo, ad essere tanto magnifica. Un fila di case in legno con tetti esageratamente a punta, che sembrano vecchi compagni di giochi che si tengono sottobraccio mentre osservano il mare e noi due. Facciamo a gara a chi si muove per primo e, per una giusta decisione celeste, perdiamo noi ed andiamo a cena.
Si va a letto con il solito sole che non ne vuole sapere di andare a fare luce da un'altra parte.
Il mercato del pesce, fino alle otto di mattina, non inizia a vivere però dobbiamo lasciarci alle spalle le case-folletto del Bryggen. "Amore, ma riusciremo a mangiare i gamberetti freschi a colazione e un po' di salmone?".
Ciao, Bergen, il nostro stupore deve andare a vibrare ancora più velocemente fra i fiordi. Lasciaci partire, tanto lo sai, che non sarà facile dimenticarti. Anzi, è anche grazie a te che il nuovo sorriso verso il quale avevo dirottato i battiti del mio cuore, continui ad essere lo stesso di tanti post fa... Grazie, Bergen.

10 commenti:

  1. Ciao maestro come va in Norvegia? Buona notte!^_^

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  2. "...mi prendono, senza faticare troppo in indugi, per uno di loro (un norvegese, intendo. Mica un vecchietto..."
    Siamo sicuri?! ;-P

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  3. [Mikayla] poca ironia, che fra poco mi recherò in quel di Pc dove si fa a gara a chi è messo peggio delle Bozzini, fra me e te...

    [Artemisia] purtroppo sono tornato alle polveri cittadine e al sole che rispetta i tempi naturali giorno-notte in quel di Ge... Ma devo postare l'ultimo movimento, appena mi libero dei miei ultimi impegni conservatorial-compositivi, il che (il "postare") mi rinfresca non poco la serenità che mi ha donato vikingoland...

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  4. M'hai fatto venir voglia di Norvegia!!! e che si fa così?? :)

    Sebbene il clima non sia di quelli più idonei al mio standard.

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  5. che bello, sembra di esserci stata...:-)

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  6. dev'essere veramente bello.
    come vorrei andare anche io in norvegia prima o poi

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  7. Mitico, la casetta si vede, ora!!!

    [Perdonami, arte, ma è stato più forte di me... mi consola vedere che PC&CO. non prendono per il naso solo me ;)

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  8. Mitico, la casetta si vede, ora!!!

    [Perdonami, arte, ma è stato più forte di me... mi consola vedere che PC&CO. non prendono per il naso solo me ;)

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