
Non capiva. La mattina si ritrovava davanti allo specchio, si guardava con cura, si rugentava il viso.
Quando si spostava per fare colazione subiva sempre uno strappo temporale: si ritrovava davanti allo specchio per lavarsi i denti, ricordandosi di averla fatta, la colazione, ma senza averne piena coscienza. E lo stesso gli capitava anche con il lavoro, con le giornate oziose... Ne viveva coscientemente solo il ricordo, solamente davanti allo specchio.
La situazione iniziava a portargli un senso di inquietudine.
Non capiva.
Il tempo strisciava avanti sordo, imperterrito, lasciando che si aggrovigliasse in crescendo nelle sue paure. Nelle sue domande.
Nella sua domanda: perché?
Ogni momento, ogni azione, ogni sensazione. Solo un ricordo. La sensibilità dei sensi veniva stuzzicata ed attivata solo davanti a quel dannatissimo specchio.
Invecchiò. Dall'altra parte morì. Nei lati oscuri dello specchio non se ne accorse, continuò a chiedersi come mai non si vedesse più allo specchio, come mai non riuscisse più nemmeno ad avvicinarsi a quel vetro riflettente.
La sua domanda (perché?) uscì di scena lasciando spazio a questo nuovo enigma, che lo accompagnerà per l'interminabile strisciare sordo ed imperterrito del tempo. Ma con una bella sensazione.
Si sentiva libero.
E vivo.
Inspiegabilmente vivo.
Quando si spostava per fare colazione subiva sempre uno strappo temporale: si ritrovava davanti allo specchio per lavarsi i denti, ricordandosi di averla fatta, la colazione, ma senza averne piena coscienza. E lo stesso gli capitava anche con il lavoro, con le giornate oziose... Ne viveva coscientemente solo il ricordo, solamente davanti allo specchio.
La situazione iniziava a portargli un senso di inquietudine.
Non capiva.
Il tempo strisciava avanti sordo, imperterrito, lasciando che si aggrovigliasse in crescendo nelle sue paure. Nelle sue domande.
Nella sua domanda: perché?
Ogni momento, ogni azione, ogni sensazione. Solo un ricordo. La sensibilità dei sensi veniva stuzzicata ed attivata solo davanti a quel dannatissimo specchio.
Invecchiò. Dall'altra parte morì. Nei lati oscuri dello specchio non se ne accorse, continuò a chiedersi come mai non si vedesse più allo specchio, come mai non riuscisse più nemmeno ad avvicinarsi a quel vetro riflettente.
La sua domanda (perché?) uscì di scena lasciando spazio a questo nuovo enigma, che lo accompagnerà per l'interminabile strisciare sordo ed imperterrito del tempo. Ma con una bella sensazione.
Si sentiva libero.
E vivo.
Inspiegabilmente vivo.