Vi riporto un commento anonimo fatto al post precedente:
"busi è un omosessuale e voi eterosessuali non potrete mai MAI capire cosa significhi questo in Italia: busi è un genio come michelangelo. ma in Italia meglio morire subito che nascere genio o frocio! non è colpa tua: la cultura eterosessista è un punto a vostro favore... per la sensibilità... beh... non è una caratteristica che vi appartiene! : "
Secondo Anonimo, il problema si riduce a problemi razziali. Stavo per rispondere nei commenti, ma credo che sia un argomento degno di un post. Veniamo al dunque: Dunque, il finale del post è volutamente infantile e volutamente di dubbio gusto per sottolineare il fatto che prendersi la briga di rispondere alla frase di Busi, gli dia automaticamente ragione, ergo: sono stato "scherzosamente" permaloso e "moralmente pornografico" per essere "simpaticamente" autoironico (il "virgolettato" mi dona...) perché credo che, chi fa qualcosa con la giusta dose di umiltà e passione, non si lasci minimamente toccare da certe provocazioni, mentre io mi sono lasciato fregare... (ri)ergo: forse è vero: Busi è un genio (certo, non esageriamo con i paragoni, Michelangelo mi sembra un po' azzardato, questo concedimelo...), se non altro nel campo della provocazione.
Boccio garbatamente, però, l'affermazione (in questo caso vedi sopra): "la sensibilità non è una caratteristica che vi [agli eterosessuali] appartiene!", perché trovo queste frasi tristemente banali e molto più razziste di una battuta da portuale. Considero questi luoghi comuni una spinta verso l'estremismo e l'autoghettizzazione(?), "i negri hanno la musica nel sangue", "i gay sono molto più sensibili di noi" (etc.)... insomma, per dio (uno qualsiasi, così non facciamo torti e non offendiamo nessuno...), sono "solo" PERSONE e le PERSONE godono di una ricchezza unica che nasce dal diritto e il dovere (entrambi meravigliosamente spontanei) di essere individui con 1000 pregi e 5000 difetti che ci rendono tutti unici, tutti diversi, tutti uguali... Credo che ci siano muratori sensibili e omosessuali carogne, così come ci sono africani che se ballano rischiano di annodarsi ed eschimesi che ballano come ninfe (beh, forse ho esagerato un po'...).
La società (intesa come "la massa che va dove va il vicino"...) si basa, purtroppo, su modelli considerati "normali" da millenni, perciò chiunque esca, volontariamente o costretto dal destino, da questi modelli, spesso (sempre) si trova a dover fare i conti con pregiudizi e situazioni emotivamente e umanamente difficili, e può capitargli di diventare, senza volerlo e senza rendersene conto, vittima anche di se stesso, incapace di tirar dritto per la propria strada senza restare sempre sul "chivalà" anche quando i discorsi sono centrati su ben altre cose. Nel nostro caso, ad esempio, Anonimo si è soffermato sulle ultime righe del post, anzi sulla sola frase: "Busi: un cognome un programma", senza considerare tutto il resto, dimostrando di essere permaloso quanto noi blogger eterosessuali... (e poi chi ti dice che siamo tutti eterosessuali?) Essere suscettibili , a quanto pare, è comune a tutti i sessi... mi sembra già un buon passo avanti!
L'incapacità della società di accettare il "diverso" è un problema enorme, c'è poco da cantarci su.
Quando feci il Servizio Civile, imparai, con l'esperienza, che per sapersi rapportare bene con le persone bisogna partire dal presupposto che un anziano SIA diverso da un giovane, che un tedesco SIA diverso da un indiano, che un omosessuale SIA diverso da un eterosessuale (andate avanti voi, avrete capito come funziona, no?).
Questo non è razzismo, non è un modo di ragionare che rischia di degenerare in una classificazione delle persone, bensì è la buona semina, il punto di partenza inevitabilmente necessario (o necessariamente inevitabile...) per trattare tutti con rispetto e spontaneità.
A patto che si interagisca con una persona che non si pianga addosso.
Pensatela come volete (e ci mancherebbe, direbbe il mio besagnino), e cercate di non fraintendere le parole di nessuno per una dose eccessiva di fretta.
Dopodomani parto e sto via una settimana. Lo dico perché non vorrei far passare il mio silenzio, nel caso ci fossero commenti di qualsiasi genere, per un comportamento snob.
Buona vita a tutti.
Come sempre.
Ps: alla fine questo post è una risposta alla provocazione di Busi decisamente migliore del post precedente. Giusto per ritornare al tema di partenza.
"busi è un omosessuale e voi eterosessuali non potrete mai MAI capire cosa significhi questo in Italia: busi è un genio come michelangelo. ma in Italia meglio morire subito che nascere genio o frocio! non è colpa tua: la cultura eterosessista è un punto a vostro favore... per la sensibilità... beh... non è una caratteristica che vi appartiene! : "
Secondo Anonimo, il problema si riduce a problemi razziali. Stavo per rispondere nei commenti, ma credo che sia un argomento degno di un post. Veniamo al dunque: Dunque, il finale del post è volutamente infantile e volutamente di dubbio gusto per sottolineare il fatto che prendersi la briga di rispondere alla frase di Busi, gli dia automaticamente ragione, ergo: sono stato "scherzosamente" permaloso e "moralmente pornografico" per essere "simpaticamente" autoironico (il "virgolettato" mi dona...) perché credo che, chi fa qualcosa con la giusta dose di umiltà e passione, non si lasci minimamente toccare da certe provocazioni, mentre io mi sono lasciato fregare... (ri)ergo: forse è vero: Busi è un genio (certo, non esageriamo con i paragoni, Michelangelo mi sembra un po' azzardato, questo concedimelo...), se non altro nel campo della provocazione.
Boccio garbatamente, però, l'affermazione (in questo caso vedi sopra): "la sensibilità non è una caratteristica che vi [agli eterosessuali] appartiene!", perché trovo queste frasi tristemente banali e molto più razziste di una battuta da portuale. Considero questi luoghi comuni una spinta verso l'estremismo e l'autoghettizzazione(?), "i negri hanno la musica nel sangue", "i gay sono molto più sensibili di noi" (etc.)... insomma, per dio (uno qualsiasi, così non facciamo torti e non offendiamo nessuno...), sono "solo" PERSONE e le PERSONE godono di una ricchezza unica che nasce dal diritto e il dovere (entrambi meravigliosamente spontanei) di essere individui con 1000 pregi e 5000 difetti che ci rendono tutti unici, tutti diversi, tutti uguali... Credo che ci siano muratori sensibili e omosessuali carogne, così come ci sono africani che se ballano rischiano di annodarsi ed eschimesi che ballano come ninfe (beh, forse ho esagerato un po'...).
La società (intesa come "la massa che va dove va il vicino"...) si basa, purtroppo, su modelli considerati "normali" da millenni, perciò chiunque esca, volontariamente o costretto dal destino, da questi modelli, spesso (sempre) si trova a dover fare i conti con pregiudizi e situazioni emotivamente e umanamente difficili, e può capitargli di diventare, senza volerlo e senza rendersene conto, vittima anche di se stesso, incapace di tirar dritto per la propria strada senza restare sempre sul "chivalà" anche quando i discorsi sono centrati su ben altre cose. Nel nostro caso, ad esempio, Anonimo si è soffermato sulle ultime righe del post, anzi sulla sola frase: "Busi: un cognome un programma", senza considerare tutto il resto, dimostrando di essere permaloso quanto noi blogger eterosessuali... (e poi chi ti dice che siamo tutti eterosessuali?) Essere suscettibili , a quanto pare, è comune a tutti i sessi... mi sembra già un buon passo avanti!
L'incapacità della società di accettare il "diverso" è un problema enorme, c'è poco da cantarci su.
Quando feci il Servizio Civile, imparai, con l'esperienza, che per sapersi rapportare bene con le persone bisogna partire dal presupposto che un anziano SIA diverso da un giovane, che un tedesco SIA diverso da un indiano, che un omosessuale SIA diverso da un eterosessuale (andate avanti voi, avrete capito come funziona, no?).
Questo non è razzismo, non è un modo di ragionare che rischia di degenerare in una classificazione delle persone, bensì è la buona semina, il punto di partenza inevitabilmente necessario (o necessariamente inevitabile...) per trattare tutti con rispetto e spontaneità.
A patto che si interagisca con una persona che non si pianga addosso.
Pensatela come volete (e ci mancherebbe, direbbe il mio besagnino), e cercate di non fraintendere le parole di nessuno per una dose eccessiva di fretta.
Dopodomani parto e sto via una settimana. Lo dico perché non vorrei far passare il mio silenzio, nel caso ci fossero commenti di qualsiasi genere, per un comportamento snob.
Buona vita a tutti.
Come sempre.
Ps: alla fine questo post è una risposta alla provocazione di Busi decisamente migliore del post precedente. Giusto per ritornare al tema di partenza.